Il mondo si evolve, le tecnologie ci migliorano la vita e questo incide notevolmente su diversi ambiti della nostra quotidianità. Anche le compagnie assicurative sono coinvolte in quest’evoluzione, in particolare nel comparto delle assicurazioni per la vita. Le novità più importanti sono state presentate ed esposte al grande pubblico in occasione della giornata mondiale del malato oncologico. Durante le diverse conferenze che si sono tenute in merito, infatti, sono stati esposti i dati relativi alle percentuali di guarigione ed è emerso che circa la metà delle persone che si ammalano di cancro giungono a una completa guarigione. E’ un dato straordinario se confrontato con quelli di soli pochi anni fa, che ci dà il valore del lavoro che sta compiendo la medicina in tal senso. Questi sono dati importantissimi sotto diversi punti di vista, anche da quello assicurativo implicano delle necessarie modifiche che devono essere valutate e affrontate in relazione ai parametri per le polizze sulla vita. Ora, visti i cambiamenti, anche le assicurazioni si sono adeguate alle nuove condizioni e viene valutato il singolo caso di ogni cliente che si presenta con l’intenzione di stipulare una polizza sulla vita.
Le nuove linee guida proposte dalle associazioni di categoria, infatti, prevedono radicali modifiche al protocollo specifico, nella misura in cui non dovrebbero più essere rifiutato di default tutti coloro i quali si presentano presso gli sportelli per la stipula di un’assicurazione, se in passato hanno combattuto contro il cancro, ma ogni caso dev’essere valutato nella sua singolarità. Purtroppo, questo ancora non avviene e sono ancora tante le compagnie che tendono a perseguire una linea estremista in tal senso, anche se qualcosa ha iniziato a muoversi. Oggi, in Italia, sono circa 3 milioni le persone che hanno superato la malattia e che non presentano attualmente strascichi del cancro. Ipoteticamente, sono 3milioni di persone che potrebbero stipulare una polizza sulla vita ma che trovano ancora troppe difficoltà in tal senso per la troppa diffidenza da parte delle agenzie e per i regolamenti ancora troppo lacunosi su alcuni aspetti fondamentali.
Purtroppo, non si tratta di un problema marginale, infatti bisogna considerare che per accendere mutui o ottenere prestiti personali l’accensione di una polizza sulla vita caso morte viene spesso considerata imprescindibile come spiegato in questo articolo di Assicurazionivita.net. Queste persone, quindi, sono costrette a rinunciare a un loro diritto per colpa di una regolamentazione non precisa? Purtroppo, a ben guardare, è ancora così. I regolamenti in materia non sono mai stati aggiornati e fanno riferimento a periodi storici durante i quali le percentuali di sopravviventi alle malattie neoplastiche era molto bassa, una percentuale tale che non giustificava un intervento in tal senso. Con una mortalità così bassa, le ricadute sociali di eventuali discriminazioni erano molto limitate ma la situazione è notevolmente cambiata e purtroppo gli impedimenti sono oggi motivo di grande frustrazione. Ovviamente, non siamo in una condizione di immobilità ma anche se lentamente sembra che sia stata metabolizzata la nuova condizione degli ex malati oncologici, la cui aspettativa di vita oggi è nella maggior parte dei casi pari a quella di chi non ha mai avuto la malattia.
Anche grazie alle sollecitazioni delle associazioni di volontariato del settore, infatti, c’è stata una profonda e attiva campagna di sensibilizzazione che ha spinto le compagnie di assicurazione a rivedere, almeno in parte, il protocollo di merito. Un primo passo in avanti è stato fatto in merito ai parametri di valutazione. Se in passato venivano effettuate considerazioni in linea generale, basate su dati statistici, oggi si valuta l’effettività di ogni singolo caso. Dovrebbero essere analizzate le cartelle cliniche e la condizione attuale del richiedente, così da avere un quadro chiaro e personale di quella che è la reale condizione. Nel caso in cui a una persona non venisse accettata la domanda di apertura di una polizza assicurativa sulla vita senza una motivazione esplicita e logica, è suo diritto insistere ed eventualmente recarsi presso gli enti preposti per denunciare una situazione di discriminazione de facto. Ovviamente, nel caso di accettazione possono essere previste delle differenze sul premio, delle maggiorazioni nel primo periodo come garanzia per la compagnia, ma non ci dev’essere un diniego standardizzato per una condizione tumorale ormai non più sussistente.



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