Servizio mense scolastiche Messina: “Niente bilanci, niente mense”

"Ad oggi 23 marzo 2017 la favoletta del servizio mense scolastiche a Messina non ha avuto il suo lieto fine” dichiarono i componenti del Gruppo di Lavoro Istruzione e Servizi Sociali del Meetup Grilli dello Stretto

Foto per comunicatoAbbiamo seguito con attenzione le vicende degli 80 lavoratori addetti alle mense scolastiche cittadine– sottolineano i componenti del Gruppo di Lavoro Istruzione e Servizi Sociali del Meetup Grilli dello Stretto – nonostante il servizio sia fermo dal mese di maggio 2016, con grave pregiudizio per i lavoratori, le loro famiglie e le famiglie dei bimbi che usufruivano del servizio; nonostante l’ormai ex assessore Ursino nel mese di dicembre 2016 avesse garantito sul reperimento di 1 milione e 200 mila euro per l’indizione dei bandi; oggi, mesi dopo, ci ritroviamo inspiegabilmente senza bandi ma soprattutto senza fond0”.

Quello che i componenti del Meetup Grilli dello Stretto a questo punto chiedono all’amministrazione e’ un po’ di serietà– continua la nota- basta raccontare favole alle migliaia di famiglie Messinesi che si sono viste privare anche di questo importante servizio che, seppur considerato tecnicamente non essenziale,di certo ricopre una grande importanza sia a livello occupazionale che sociale; basta raccontare favole agli 80 addetti al servizio, che rischiano il licenziamento, in una città’ in cui ormai il lavoro è diventato purtroppo un miraggio. Un servizio che,purtroppo, negli ultimi quattro anni ha subito già ben 6 sospensioni, pagando le scelte economiche di un’amministrazione comunale che deve fare i conti con “una coperta troppo corta” e che approva i bilanci con i selfie non portandoli poi in consiglio! Rispetto della clausola sociale, per tutelare gli attuali 80 addetti ed assicurare la continuità’ lavorativa, e tariffe eque ed esenzioni per le famiglie con fasce di reddito più’ basse devono essere gli imprescindibili obiettivi da portare avanti – concludono gli attivisti preoccupati – sempre che questo “accanimento terapeutico” sui conti comunali, dopo aver fatto morire tutti i servizi che avrebbe dovuto garantire questa amministrazione, essenziali e non, si risolva in un lenta ma inesorabile agonia della città stessa“.