Referendum Costituzionale: che “scoppola” a Reggio Calabria per Falcomatà, il “No” sfiora il 70% e aggrava la crisi di Palazzo San Giorgio

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Referendum Costituzionale: i NO stravincono a Reggio Calabria. Per Falcomatà momento di riflessione, adesso però si vari la nuova giunta altrimenti tutti a casa

referendumIl popolo italiano ha dato una sentenza chiara ed inequivocabile: NO alla riforma costituzionale proposta da Renzi anche se, per amor di verità, in molti hanno espresso il loro voto anti-governo senza soffermarsi sul quesito referendario. Il dato è stato impietoso: 40% SI e 60% NO, ma a Reggio Calabria questo dato è stato ancor più accentuato con i NO che hanno sfiorato il 70%. Falcomatà ed il suo gruppo di fedelissimi si è speso per il SI al referendum in linea con i dettami del partito democratico: hanno fatto iniziative in tutta la provincia, incontri in tv e sui mass-media, volantinaggio tra la gente. Nonostante l’ampio impegno, la scoppola è stata di proporzioni epiche per il primo cittadino Pd. La gente lo ha voluto “bastonare”. Innanzitutto ha pagato un immobilismo incredibile, non riuscendo a dare risposte reali alle persone e proseguendo in linea di massima i “dettami” dei commissari che lo hanno preceduto. E’ utile ricordare, inoltre, che l’attuale compagine amministrativa è senza giunta da ormai un mese, che tutto è stato azzerato e che in molti, probabilmente moltissimi, a questo punto non saranno riconfermati. Il non governo di questi due anni e due mesi era palese, così come l’insofferenza dei cittadini, i quali hanno messo nero su bianco la loro contrarietà attraverso un voto in massa contro il Si. Doveva essere la “nuova primavera”, invece oggi Falcomatà è ad un bivio: fare la giunta subito e riannodare i fili o andare a casa. Campeggia sui social, un manifesto a firma AN dove analizza la sconfitta del Si attraverso i numeri in Italia ed a Reggio Calabria con le foto di Renzi e Falcomatà, il dato è chiarissimo. Adesso il giovane sindaco Pd o cambia o muore politicamente e, senza Renzi al Governo la sua partita sarà sempre più difficile.

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