Reggio Calabria, scavi di piazza Garibaldi: facciamo il punto con lo storico Franco Arillotta [INTERVISTA]

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Franco Arillotta si sofferma sulla valenza storica e culturale degli scavi di piazza Garibaldi, definendoli “intriganti” dati gli interrogativi che ci si pone man mano che i lavori proseguono

franco arillottaA breve dovrebbero partire i lavori del quarto saggio a piazza Garibaldi: lo attesta lo storico reggino Franco Arilotta, che raggiunto dai nostri microfoni durante l’importante incontro di oggi a Palazzo Corrado Alvaro, fa un po’ il punto sulla situazione in merito, una situazione che definisce “particolarmente intrigante, perché più si scava e meno ci sono elementi certi su come si dovrebbe interpretare questo scavo: si pensava che ci fosse una situazione abbastanza interessante dal punto di vista urbanistico, pensando che quelle mura che stavano emergendo dal terzo scavo fossero parte di un edificio; invece adesso è venuta fuori una realtà che non collima con quello che si pensava. Fanno benissimo gli archeologi che stanno lavorando su questo terreno ad essere molto prudenti e addirittura abbottonatissimi, perché si corre veramente il rischio di aumentare la quantità di sciocchezze che sono state dette su questo scavo”.

“Quel terreno è un terreno completamente vergine, non è stato disturbato da nessuna costruzione – ci continua a dire Arillottae lì c’è la storia geologica del nostro territorio, e quindi andrebbe studiato molto attentamente. Poi c’è la storia botanica del nostro territorio : lì è un terreno coltivato nel corso dei millenni, e studiare l’archi-botanica significherebbe veramente capire ad esempio che cosa si coltivava in quella zona e quindi che cosa mangiavano i reggini: questi sono tutti elementi che danno il senso dell’importanza dello scavo di piazza Garibaldi”.

E sempre per lo storico, la costituzione di un “parco archeologico” sarebbe “un po’ più intonato: se in quest’area ci mettiamo anche una piccola zona nella quale si ripropongono le cose che sono state trovate, dalle brocche medievali del primo scavo, questo aumenterà notevolmente l’interesse . Una cosa è certa – ci conferma infine Franco Arillotta quello scavo sta regalando alla nostra città qualcosa di assolutamente inimmaginabile, molto bello e molto importante”.

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