Reggio, appalti ai “Riuniti”: dirigenti dell’Azienda Ospedaliera assolti dopo 3 anni d’inferno

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Reggio, assolti con la formula più ampia i dirigenti dell’Azienda Ospedaliera Rabotti,  Crupi e Costantino dopo un processo assurdo durato tre anni

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Sono stati tutti assolti con la  formula più ampia, vale a dire “perché il fatto non sussiste”, i tre dirigenti dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria Angelo Rabotti difeso dall’avvocato Alfonso Mazzuca, Maria Felicita Crupi difesa dagli avvocati Armando Veneto e Marco Panella e Paolo Costantino difeso dall’avvocato Aldo Raffaello Abenavoli.

Ospedali Riuniti  reggio calabriaI tre dirigenti erano stati rinviati a giudizio nel 2012 per rispondere del reato di abuso d’ufficio a seguito dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica, nata dalle numerose denunce sporte dall’Impresa EdilMinniti che aveva affermato di essere stata esclusa “con dolo intenzionale”, dagli stessi dirigenti in qualità di componenti della Commissione di gara per una procedura negoziata relativa all’affidamento del servizio di manutenzione globale degli immobili e degli impianti dell’Ospedale “Bianchi – Melacrino – Morelli”,  per alcune irregolarità riscontrate dalla stessa Commissione di gara e che, invece, a dire dell’Impresa, non sarebbero esistite.

A seguito della requisitoria del P.M. Dott. Giovanni Calamita, che ha insistito per  una condanna degli imputati a due anni di reclusione, gli avvocati Alfonso Mazzuca per Rabotti, Aldo Raffaello Abenavoli per Costantino e Marco Panella e Salvatore Pupo, quest’ultimo quale sostituto dell’Avv. Armando Veneto per Crupi, hanno con le loro arringhe evidenziato l’assoluta inconsistenza dell’accusa chiedendo una pronuncia assolutoria con la formula più ampia per i loro rispettivi assistiti, vittime e non carnefici della società .

ospedali riunitiIl Tribunale in composizione Collegiale (Presidente la Dott. Natina Pratticò, giudici a latere il Dott. Alberto Romeo ed il Dott. Filippo Aragona), rigettando ogni richiesta del PM ed accogliendo la tesi prospettata dalle difese, ha posto la parola fine ad una vicenda che non sarebbe mai dovuta nascere: gli imputati hanno trascorso tre anni di inferno (subendo anche un’ingiusta gogna mediatica) e tutta la macchina dello Stato ha perso un sacco di tempo e di denaro per un procedimento assurdo arrivato a concludersi con una formula che in sostanza oggi sentenzia che per anni s’è discusso del nulla. E stiamo parlando di un bando per l’Ospedale, quindi di assoluta importanza per la comunità e i cittadini tutti. I tre dirigenti dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria hanno operato in modo assolutamente regolare e corretto rispettando quanto era stato previsto nel bando e senza alcuna intenzione di escludere EdilMinniti “con dolo intenzionale” come sosteneva l’accusa.

Adesso EdilMinniti, con il suo titolare Giovanni Minniti, è stato tratto a giudizio in separato procedimento a seguito dell’utilizzo di false certificazioni nell’ambito delle gare d’appalto: è imputato per altre presunte irregolarità che avrebbe messo in atto proprio per aggiudicarsi bandi.

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