Nata 44 anni fa, il 23, Teresa Mannino nel suo monologo affronta diversi temi: dalla sua infanzia, confrontandola con quella della figlia, a cui è dedicato lo spettacolo, alla propria terra, dai tradimenti, degli uomini e delle donne e, più in generale, della vita nel ventunesimo secolo, al rapporto con la sorella. Sono nata il ventitré è lo specchio dei suoi pensieri; e siccome pensa sempre quello che dice e dice sempre quello che pensa, seguire il suo filo logico sarà un’esperienza divertente.
Pensa sempre a quello che dice e dice sempre quello che pensa. Si potrebbe sintetizzare così il carattere di Teresa Mannino che, in questo suo nuovo lavoro teatrale, affronta temi tra loro così: l’amore, la vita, il tradimento, gli uomini e le donne, la passione per la conoscenza e per la propria terra. E con la stessa passione racconterà i tormenti di Penelope e quelli della vicina di casa. Si rifarà alle donne, eroine e non, dei classici, per dare consigli e consolare, soprattutto, le amiche con problemi di cuore.Padrona, con zelo costante, della scena, Teresa non mancherà di coinvolgere il pubblico a tal punto che il suo monologo diventerà, quasi, un dialogo, un incontro, uno scambio singolare ed autentico di battute e verità.



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