
La
Reggina non può e non deve morire: perse tutte le speranze di salvare la Lega Pro e la vecchia società, il gruppo che aveva provato a tenerla in vita fino all’ultimo momento sta lavorando per dare vita ad una nuova società che possa iscriversi al prossimo campionato di Serie D. Tutte le forze sane e i tifosi sono uniti intorno a
Mimmo Praticò che ci ha messo la faccia e il cuore nel tentativo di salvare il vecchio club e per forza di cose è da lì che adesso bisogna ripartire, affinché la nuova Reggina abbia quella continuità a 360 gradi che viene richiesta dalle norme federali per ereditare il titolo sportivo e dare seguito ad una storia ultracentenaria.

Un passaggio che a Reggio sembra la fine del mondo soltanto perché l’ultima volta è successo 29 anni fa, ma nel mondo del calcio è la normalità per tutti i club in modo molto più frequente, dalle vicine Messina,
Catania, Cosenza e
Catanzaro alle più blasonate
Napoli, Fiorentina,
Genoa, Padova, Perugia,
Parma, Venezia tanto per rimanere agli anni più recenti. Al Venezia, ad esempio, è accaduto quest’anno per la terza volta negli ultimi dieci anni. La nuova Reggina ha la chance di ripartire dalla D che è la quarta categoria nazionale, in cui la squadra amaranto ha già militato più volte. Sfide d’altri tempi all’orizzonte con
Battipagliese, Cavese,
Rende, Vibonese,
Siracusa oltre ai derby con
Palmese e Roccella che sono le uniche della provincia ad aver completato l’iscrizione. Possibile anche il derby con il
nuovo Messina se non verrà riammesso alla Lega Pro. L’augurio di tutti è quello di farcela perché il calcio a Reggio non può e non deve morire.