Sono giorni decisivi per il futuro della Reggina: la vera partita si sta giocando ancora in Australia, e prescinde da quello che sarà l’esito di questo campionato, dall’esonero di Alberti e la “promozione” di Tedesco in prima squadra, dalla partita di sabato a Foggia, dai punti di penalizzazione che potranno essere restituiti, dai playout da continuare ad inseguire e dalle chance di salvarsi sul campo. Quello che sta succedendo in questi giorni tra Melbourne, Sydney e Canberra è molto più importante per il futuro del club.
Il Presidente Foti è tornato sabato dopo la “missione” di 9 giorni in Australia, dove ha incontrato un folto gruppo di imprenditori (non conosciamo il numero preciso, ma probabilmente si parla di decine di manager, impresari, industriali tutti con origini reggine e tutti – chi più chi meno – decisamente benestanti) a cui ha illustrato lo stato dell’arte del pianeta Reggina in modo molto approfondito e dettagliato.
Gli interlocutori dello storico patron amaranto, alla guida del club da 29 lunghissimi anni, hanno confermato il grande interesse che nutrono nei confronti della Reggina in quella che è una trattativa che si trascina dal 2011, e che è decollata nel 2014. Adesso siamo agli sgoccioli: nei prossimi giorni sapremo se il tutto andrà in porto o se non se ne farà nulla. Foti è tornato a Reggio, ma gli imprenditori australiani continuano a parlarsi, incontrarsi e confrontarsi. Entro questo fine settimana, quindi ormai entro 4-5 giorni, comunicheranno la loro decisione. Ecco perché il Presidente Foti nicchia: per questo motivo non ha ancora convocato la conferenza stampa e non la convocherà finché non arriverà dall’Australia la tanto attesa risposta. Positiva o negativa che sia. L’incontro con i giornalisti, quindi, con ogni probabilità si terrà la prossima settimana, dopo il feedback definitivo da parte degli australiani che potrebbero unirsi in una cordata e rilevare la Reggina oppure potrebbero dire “no, grazie“.
Ovviamente sui dettagli dell’operazione c’è la più assoluta riservatezza. Ad oggi è impossibile sbilanciarsi sull’esito della trattativa, anche se ci sono tutti i presupposti per essere ottimisti e quindi augurarsi con ragionevole positività che il passaggio di proprietà alla fine possa andare in porto. L’interesse dimostrato al presidente Foti da parte degli imprenditori australiani è stato particolarmente significativo, così come sarebbe di notevole caratura la portata degli investimenti che questi soggetti attuerebbero sulla Reggina e su Reggio Calabria in caso di fumata bianca. Mai, in 29 anni di storia, Foti è stato così vicino alla cessione della società, intesa come proprietà e cioè come pacchetto azionario di maggioranza (almeno il 51% del totale delle quote del club). Ricordiamo che al momento Foti detiene il 77% delle quote. E’ chiaro che se l’operazione dovesse andare in porto, Foti (almeno inizialmente) rimarrebbe comunque all’interno della società come azionista di minoranza, e avrebbe un ruolo prettamente tecnico e forse anche momentaneo: sarebbero infatti i nuovi proprietari della Reggina a chiedergli di poter mettere al servizio del club i suoi contatti, le sue conoscenze e la sua esperienza nel mondo del calcio italiano. Un’operazione delicata che ricorda molto da vicino quello che è successo lo scorso anno all’Inter e quello che sta succedendo proprio in questi giorni al Milan. I nuovi investitori nel calcio Italiano arrivano da oriente, quelli della Reggina sono i più lontani di tutti dal punto di vista geografico, ma i più vicini per sangue e forse sono quelli destinati nel breve periodo a portare maggior entusiasmo in una calda piazza del Sud che dopo tante delusioni negli ultimi anni, ha una voglia matta di tornare protagonista.



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