Messina, inchiesta Gettonopoli. Picciolo difende i consiglieri: “non sono fannulloni”

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Picciolo Pdr1Mortificare l’azione di tutta una classe di giovani, e meno giovani, amministratori ponendo dei dubbi etici e morali su azioni che vengono svolte – ad oggi – secondo leggi e regolamenti esistenti mi sembra davvero pretestuoso”: Beppe Picciolo, capogruppo all’Ars del Pdr, interviene sulla polemica innescata dall’inchiesta Gettonopoli. “Un conto – afferma il deputato regionale – è il comportamento illecito del singolo (ove emergesse) che verrà pesantemente sanzionato da chi di dovere quando riscontrato, un altro è dire peste e corna di tutto! I regolamenti errati vanno modificati, ma non sulla spinta dell’azione popolare di #quellichestannofuori, che sanno sempre dare consigli dopo almeno dieci anni di ‘rigoroso e tacito’ silenzio”. Evidenziando come i consiglieri siano la voce dei cittadini nell’istituzione, sempre disponibili per amore della città, Picciolo chiede all’opinione pubblica: “come quantificare allora questo ‘lavoro’ che altri non fanno e non vogliono fare? (Anzi taluni se li disturbi 10 minuti dopo l’orario d’ufficio ti rispondono a mala pena)”. Dura anche la replica al presidente Crocetta, reo di volere un giro di vite sulle indennità: “ha tentato di semplificare tutto questa volta non cogliendo, a mio avviso, la vera essenza del problema”. L’essenza, per Picciolo, è la dignità della politica, il rischio di bollare come fannulloni un’intera classe dirigente additata quale male assoluto.

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