Reggio, vicenda ATAM: “Si continua a prendere per i fondelli i dipendenti e le famiglie”

/

ATAM_Reggio_Calabria“Pagare i lavoratori è un obbligo costituzionale oltre che il giusto e doveroso riconoscimento per  chi ha messo a disposizione dei cittadini di Reggio Calabria e dell’intera area metropolitana le proprie professionalità allo scopo di garantire loro il diritto alla mobilità”.

Così una nota stampa di  USB Lavoro privato e RSA ATAM S.p.a., che prosegue: “Continua, nel silenzio dei sindacati complici, la gestione che tanto male ha fatto a questo importante asset industriale governata dall’A.U. Prof. Gatto e dal Dg Ing. Filardo.

E’ di ieri la notizia che il tribunale di Reggio C. non ha mai ricevuto, in questi ultimi mesi, nessuna richiesta formale da parte dell’azienda di sbloccare i fondi disponibili allo scopo di soddisfare i crediti vantati dai lavoratori e delle lavoratrici riguardanti i salari arretrati.

Lo stesso tribunale ha confermato che da parte di ATAM S.p.a. ha ricevuto si diverse richieste di autorizzazione, regolarmente concesse, riguardantile somme bloccate dalla magistratura dautilizzare per liquidare alcuni creditori e per l’acquisto di beni e servizi.

Si continua, insomma, a prendere per i fondelli i dipendenti e le loro famiglie.

Prof. Gatto – continua la nota – lei forse non ha ancora non ha capito e preso atto del disagio che le sue scelte incomprensibili continuano a creare ai dipendenti!

Lei, a secondo le giornate, esprime, attraverso gli organi di stampa, valutazioni sullo stato complessivo dell’azienda cui seguono azioni nettamente contrapposte:

  • Afferma che senza la liquidazione dei crediti da parte della Regione Calabria e una corposa ricapitalizzazione da parte del socio unico, il Comune, quest’azienda non ha prospettiva ma applica il Piano di rientro;
  • Ci dice che il Contratto di solidarietà produrrà recupero di risorse risibili rispetto al debito ma continua ad applicarlo;
  • È consapevole che il suo agire è teso solo a mortificare i dipendenti e a eseguire le consegne ricevute da chi in questa città ha peso politico;
  • Si oppone come un guerriero al diritto alla rappresentanza del 20% dei lavoratori sindacalizzati che hanno deciso di aderire all’USB lavoro privato per ossequiare chi, insieme con lei, ha stabilito che quest’azienda deve continuare a essere gestita in modo clientelare e in nome di “amicizie” e “appartenenze”;
  • Continua a richiedere prestazioni lavorative eccedenti il normale orario di lavoro liquidate come prestazioni straordinarie ovvero come recuperi orari nonostante sia stato autorizzato dall’Inps all’accesso dei benefici della legge 236/93 a seguito la dichiarazione concordata con i sindacati complici di un esubero di ventinove unità lavorative.

A proposito di quest’ultimo punto avvisiamo che abbiamo inviato al Servizio Ispettivo dell’Inps e alla Direzione Regionale del Lavoro di competenza per accertare la liceità delle operazioni condotto dall’azienda.

Se prima il problema era il modello Reggio, è palesemente certificato dai fatti e l’operazione Saja conferma, in ATAM stiamo assistendo alla sua evoluzione e trasformazione.

Quale sarà – si conclude – il risultato di questo processo lo vedremo a breve. Dipenderà solo dai lavoratori e dalle lavoratrici che alla fine si stancheranno di dare credito a chi ha cogestito l’azienda creando sperperi, clientele e sostenendo manager ‘inadeguati'”.