Reggio, “Continent Island GPS Race”. Dal Brasile alla Calabria: “Se cerchi adrenalina, amerai il kitesurf”

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StrettoWeb

IMG_3991Rodrigo è un ragazzo brasiliano che è arrivato a Reggio per motivi di lavoro, e qui ha iniziato a coltivare la sua passione per il kitesurf fino a diventare istruttore in piena regola. Anche quest’anno prende parte alla settima edizione del Continental Island GPS Race, in programma sul lungomare reggino.

Ai microfoni di Strettoweb, Rodrigo ci racconta i dettagli di quello che è non solo un lavoro, ma una vera passione sportiva: il kitesurf.

Innazitutto, cos’è il kitesurf?

Il kite surf o kitesurfing è uno sport acquatico, nato nel 1999 come variante del surf; consiste nel farsi trainare da un aquilone, il kite appunto, che usa il vento come propulsore e che viene manovrato attraverso una “barra di controllo” collegata al kite da sottili cavi (quattro o cinque) di dyneema o spectra detti “linee”, lunghi circa 30 cm.

A differenza del windsurf, il kitesurf si può praticare con vilenti deboli permettendo veloctà ed accelerazioni.

Sei nato in Brasile, quando sei arrivato a Reggio?

Sono arrivato nel 2001 per motivi di lavoro, e da alcuni anni ho iniziato a praticare il kitesurf; con il tempo sono diventato istruttore professionista. Reggio e Punta Pellaro nello specifico offrono quasi tutto l’anno le condizioni meteo migliori per praticare kitesurf…ecco perchè amo questa città dove sono ormai ben integrato.

In quanto tempo si diventa kitesurfer?

Un buon corso di mediamente 10 ore fornisce le basi per un inizio della pratica sicura ed autonoma. E’ sicuramente consigliabile per chi non ha alcuna esperienza con questo tipo di sport o manualità con l’attrezzatura seguire un corso di formazione. Infatti, Il kitesurf è uno sport estremo e, benché i moderni materiali abbiano esteso la sicurezza, può essere talvolta pericoloso, perciò è bene sapersi muovere in sicurezza in tutte le circostanze.

Chi sono i tuoi allievi? E’ uno sport prettamente maschile? Quanto costa l’attrezzatura sportiva?

I miei allievi sono per lo più uomini di circa trent’anni ma non mancano alcune donne e anche qualche under 18.

Effetivamente il kit completo per il kitesurf come la tavola e la muta sono piuttosto costose. La nostra scuola a Punta Pellaro offre parte dell’attrezzatura in dotazione e i partecipanti comprano solo lo stretto essenziale, spesso di seconda mano, dato che i costi per l’abbigliamento e il resto si aggirano intorno ai 1500 euro.

Chi può praticare kitesurf? Ci sono dei requisiti fisici minimi?

No, non ci vogliono requisiti fisici particolari per il kitesurf, nè di peso e di altezza, solo tanta voglia di stare all’aria aperta.

Quante scuole di kitesurf ci sono in Italia e al sud in particolare?

Il kitesurf è ormai diffuso sia al nord che al sud. In Toscana si pratica nelle spiaggie di Talamone, Castiglione della Pescaia, Calambrone, e Vada.

Nel centro Italia, una delle sedi è il litorale romano. Al sud, invece, spiccano la zona del Gargano in Puglia, varie spiagge sarde come Punta Trettu e Palau; per la Sicilia ideale la zona di Marsala e Trappeto nel palermintano; infine, per la Calabria, oltre a Punta Pellaro in provincia di Reggio, il kitesurf ha raggiunto anche Crotone e Gizzeria.

Rodrigo, a chi volesse iscriversi ad un corso cosa consigli? Perchè praticare kitesurf?

Il kitesurf è lo sport giusto per chi vuole sentire l’adrenalina sulla pelle, il vento che ti batte sulla faccia e per chi ama quel senso di libertà che solo gli sport open air sanno dare. 

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