Messina, convergenza DR e Megafono: meglio il dissesto che una lunga agonia

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palazzo_zanca6_quimessinaLa prima denuncia proveniva dai DR. Stante la difficile situazione finanziaria dell’erario comunale, un comunicato stampa – datato venerdì e firmato dal gruppo consiliare – ammoniva: “la dichiarazione di dissesto maggiormente garantirebbe la nostra Città e, soprattutto, le fasce deboli della popolazione (…) I maldestri tentativi, forse solo apparenti, che sono stati posti in essere per evitarlo, aggravano di fatto l’odierna situazione contabile del Comune di Messina appalesando, per altro verso, la totale assenza di qualsiasi programmazione economico-finanziaria che ha caratterizzato le scelte dell’amministrazione in questo primo anno di vita”. Un autentico j’accuse.

Alla denuncia degli uomini di Picciolo si aggiunge ora quella del Megafono. Giuseppe De Leo e Nora Scuderi hanno contestato la scarsa trasparenza relativa al bilancio consuntivo 2013: “Il danno minore per la nostra città e per i cittadini (che già pagano il massimo delle tasse) è la dichiarazione di dissesto del Comune di Messina”. Di più: secondo i due esponenti della lista di Crocetta, la Giunta fa riferimento a un piano d’equilibrio inesistente. Non ci sarebbe, al momento, “l’accesso al Fondo di Rotazione Nazionale che dovrebbe aiutare il comune a risanare le sue casse disastrate”, né sufficiente chiarezza verrebbe fatta sul piano decennale per risanare i debiti. “L’azione di risanamento – chiosano i due – doveva e deve procedere ad una sostanziale rivisitazione dei processi di erogazione dei servizi e dell’organizzazione generale delle risorse”.

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