Prima è arrivata la lettera di Vincenzo Franza, il famoso “ricatto occupazionale” (copyright Cambiamo Messina dal Basso) legato alla possibile espulsione di cento unità lavorative dall’impresa. Poi è arrivata la presa di posizione di Accorinti, affranto per il mancato adeguamento dell’azienda allo spirito di cambiamento della città: ne è venuta fuori una risposta della Giunta, una lettera firmata dal primo cittadino e spedita, ancora una volta, alla famiglia Franza. In essa si ribadiva il primato sostanziale della politica sulle esigenze del mercato, quindi niente da fare, auto di giorno e tir di notte.
Un’idea che resta balzana e controproducente, almeno secondo l’establishment della Caronte & Tourist. Nel dibattito in corso, la palla spettava all’azienda: così è intervenuto l’amministratore delegato, Antonino Repaci, il quale – pur ribadendo la manifesta contrarietà alla volontà delineata dal Sindaco – ha messo in campo una controproposta di sistema, articolata in tre punti: 1) aumento delle corse diurne a Tremestieri; 2) tregua fino a Settembre con l’Amministrazione, giusto il tempo materiale per concedere alla Cartour un’indagine di mercato sulle eventuali ripercussioni dell’ordinanza; 3) azioni pratiche di facile attuazione, ovverosia verifica del numero giornaliero di tir nella fascia 10-15, «ampliamento della finestra di permanenza della nave al molo Norimberga e diluizione governata dei tempi di scarico e carico dei mezzi commerciali», maggiori risorse umane per il controllo del traffico.
In parole povere, l’azienda è inamovibile. Come sottolinea Repaci, “Noi siamo traghettatori, non interveniamo sulle scelte politiche che riguardano le infrastrutture”. Messaggio in codice: se l’approdo di Tremestieri non è fruibile, gli oneri non possono ricadere su di noi.
Il dibattito scalderà ancora gli animi degli attori coinvolti. E’ impossibile, però, non notare come la tregua sino a Settembre chiesta dalla Cartour farebbe slittare i piani del primo cittadino direttamente all’anno prossimo, magari nella speranza che il Consiglio Comunale si desti e ostacoli il progetto. Quanto alla scelta infelice della forma operata da Repaci, “In caso di risposta negativa (all’indagine di mercato, N.d.R.) il Comune emetterà l’ordinanza”, il Sindaco ha già reso chiaro il suo pensiero: prima viene la cittadinanza, poi il resto. Al momento più che un dialogo costruttivo, è un dialogo fra sordi.



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