Nel narrarci il lungo viaggio dell’eroe attraverso il Mediterraneo, il Poeta tralascia tuttavia una serie di importanti particolari.
Ulisse, abile stratega del poker e dotato di una grande capacità nel dissimulare il valore della sua mano, dopo la partenza da Troia per tornare in patria, s’imbatté in tanti contrattempi, tanto che il viaggio durò ben dieci anni.
Quando finalmente arrivò a casa, trovò la spiacevole sorpresa di trovarla invasa da un’orda di individui, detti Proci, tutti pretendenti di sua moglie Penelope e quindi, dato che lui era ormai considerato disperso, dello stesso trono di Itaca.
La povera Penelope che, tuttavia, sperava ancora nel ritorno di Ulisse, era stata messa alle strette e, suo malgrado, aveva dovuto indire un torneo di poker il cui vincitore avrebbe avuto in premio la sua mano.
Ulisse, resosi irriconoscibile sotto le sembianze di un vecchio, s’iscrisse al torneo.
Durante le fasi di assegnazione dei posti tutti i giocatori lo deridevano a causa del suo aspetto, ma fondamentalmente perché ritenevano fosse un pollo.
Nessuno di essi poteva immaginare di trovarsi di fronte al più astuto giocatore dell’antichità.
Dopo le prime fasi di gioco, qualcuno cominciò a meravigliarsi di come quel vecchio stesse andando avanti e lo stupore cominciò a diventare timore man mano che il torneo proseguiva.
Fatto sta che Ulisse arrivò al tavolo finale [1] e, con una serie di mani strabilianti, eliminò tutti gli avversari e vinse il torneo.
La moglie a quel punto lo riconobbe, ma voleva l’assoluta certezza che quel player eccezionale fosse veramente Ulisse.
Allora volle metterlo alla prova e gli chiese:
perché non ci facciamo un bell’heads up [2] ( cioè una partita a due) sul nostro bel tavolo? Lo faccio portare giù?
Ulisse la guardò e le disse:
non puoi portare giù il nostro tavolo, perché io stesso lo costruii direttamente su un albero di ulivo e quindi non lo si può spostare.
Questo, per Penelope, fu il segno evidente che quell’uomo era proprio Ulisse. E si fecero la partita a due. Ma non a poker. E vissero poi felici e contenti.
- tavolo finale: il tavolo degli ultimi giocatori rimasti in gara
- heads up: testa a testa, torneo (o scontro) tra due soli giocatori
Saverio Spinelli