Di seguito le previsioni astrologiche della giunta Accorinti, sindaco del comune di Messina.
La giunta porterà in aula una delibera depositata agli atti della Presidenza del Consiglio e chiederà ai consiglieri di rigettare il Piano di Riequilibrio stilato dall’ ex commissario del comune di Messina Luigi Croce. Il rifiuto avverrà sulla base dell’assenza nel Piano della convenzione stipulata tra il Comune di Messina e l’Amam, Azienda Meridionale Acque, convenzione stipulata cronologicamente dopo il Piano stesso.
Scopo di tutto ciò sarà ottenere altro tempo grazie al comma 573 della legge di stabilità per presentare un nuovo Piano di riequilibrio e in parallelo sfruttare il decreto- legge 35 nato con l’obiettivo di aiutare le Pubbliche Amministrazioni a saldare i propri debiti con le imprese fornitrici.
Il vice sindaco Signorino dovrà ricorrere a tutta la sua captatio benevolentiae per convincere i consiglieri ad attuare il gran rifiuto del Piano, e quindi, dal riggetto evitare il dissesto finanziario del comune con la strategia sopraindicata.
Ma se il ‘No’ dei consiglieri non venisse pronunciato, lo scenario cambierebbe radicalmente, e a detta di alcuni, non rappresenterebbe una sconfitta per la città di Messina, ma un’opportunità di cambiamento, almeno dal punto di vista amministrativo, in quanto, la Corte dei conti individuerebbe i responsabili del dissesto, i quali verrebbero esclusi dalla candidatura alle cariche pubbliche per dieci anni.
Come dire, se una faccia della medaglia corrisponderebbe al crack finanziario di Messina, l’altra ci mostrerebbe come sfoltire una parte dell’esecutivo cittadino.
Vedere il futuro in una sfera di cristallo non sembra essere un mistero per la giunta Accorinti. Se anche lo stratagemma dovesse funzionare, resta da capire se una soluzione del genere adottata dalla giunta per restare a galla vedrà in futuro delle misure economiche più concrete per arginare i bilanci comunali.