Messina: ecco perchè mercoledì 29 si gioca la partita più importante per il Comune

StrettoWeb

palazzo zancaDue giorni di tensione per l’amministrazione Accorinti.

Il 29 gennaio prossimo, infatti, scade il termine per l’approvazione del Piano decennale di Riequilibrio, piano che dovrebbe indicare le risorse stanziate nel Fondo di Rotazione nazionale messe a disposizione dal Governo per salvare dal fallimento gli enti comunali in default, come il comune di Messina.

Sembra che la giunta Accorinti voglia aderire al comma 573 della legge di stabilità, in modo da ottenere altri due mesi di tempo per presentare un nuovo Piano di riequilibrio, e contestualmente rientrare nei nuovi  spazi finanziari del decreto-legge 35, nato con l’obiettivo di aiutare le Pubbliche Amministrazioni a saldare i propri debiti con le imprese fornitrici.

L’utilizzo di questi due espedienti legali permetterebbe al comune di Messina di diluire i suoi debiti in un arco di tempo che va dai 10 e ai 30 anni, rispettivamente nel caso di rinvio utilizzando il comma 573 e con il decreto legge 35.

Per attuare questa doppia strategia, l’amministrazione presenterà una delibera chiedendo ai consiglieri di rigettare il Piano di Riequilibrio stilato da Croce in quanto privo del contratto con l’Amam. L’ente rappresenta una sorta carta vincente nell’attuazione del progetto di rinvio della giunta Accorinti, in quanto, l’azienda Meridionale Acque stipulò la convenzione con il comune solo dopo l’approvazione della delibera 11/C contenente il Piano di Riequilibrio, che rende in un certo senso nullo o incompleto il bilancio del Piano stesso.

 

Condividi