“Quello di Agnese e’ stato un ‘martirio bianco”’. Sono le parole di Don Cosimo Scordato, parroco dell’Albergheria, che ha celebrato il funerale della vedova di Paolo Borsellino, nella chiesa di santa Luisa di Marillac. Il parroco ha ricordato il suo carattere ”umile ma forte”, sottolienando che durante la sua vita Agnese Piraino Leto ha inseguito il ‘‘desiderio di conoscere tutta la verità” e ha chiesto perdono per il ‘‘martirio di tante persone” e per tutto quello che ”non abbiamo portato alla luce facendo la nostra parte per la costruzione di una societa’ degna di essere vissuta’‘. In un passaggio dell’omelia Padre Scordato ha poi richiamato le parole dell’Apocalisse ricordando che ”Dio non vuole che si versino lacrime” mentre il suo regno deve essere ”quello della giustizia e dell’amore”. ”E’ giusto prevenire le lacrime – ha aggiunto – e quando necessario asciugarle. Agnese ha esaurito tutta se stessa per questo obiettivo: ha dato quello che ha potuto dimostrando il coraggio di cercare la verita’ perche’ il martirio del marito non restasse inspiegato. Ha fatto quello che ci ha insegnato Padre Pino Puglisi: ognuno faccia la propria parte”.
E un lunghissimo applauso ha accompagnato il feretro di Agnese Borsellino all’uscita dalla chiesa. La bara, portata a spalla anche dal figlio Manfredi, sara’ tumulata nel cimitero di Santa Maria di Gesu’. In chiesa, a fianco dei figli Manfredi, Lucia e Fiammetta, i fratelli del magistrato, Rita e Salvatore.
”Ha senso combattere i mafiosi che sparano se non si combattono i loro mandanti politici?” E’ la domanda con cui ha esordito il sindaco di Palermo Leoluca Orlando entrando stamattina nella chiesa in cui si celebrano i funerali di Agnese Borsellino. ”Una domanda – ha detto il primo cittadino – che e’ uno stimolo a non fermarci e a continuare a chiedere che verita’ e Giustizia siano finalmente fatte”.
”La signora Borsellino – ha detto Orlando – ha continuato a chiedere, con la pacata e civile fermezza che ha contraddistinto tutta la sua vita, verita’ e giustizia per la morte del suo compagno. Ha continuato a battersi, scontrandosi contro inaccettabili silenzi e omerta’ di Stato, perche’ sia fatta luce e siano colpiti i responsabili della ignobile trattativa fra Stato e mafia che ha portato alla morte di Paolo Borsellino.”
Secondo Antonio Ingroia, Agnese Borsellino ha mostrato durante tutta la sua vita quella “tenacia e forza che l’ha sempre contraddistinta, chiedendosi fin all’ultimo quella piena verità che non siamo riusciti a darle ancora”. “Il suo impegno di vita – ha proseguito Ingroia – è quello che l’ha aiutata nei momenti difficili della sua vita a stringere i denti”. Poi il magistrato ha commentato i numerosi messaggi di cordoglio giunti dal mondo istituzionale, sottolineando come: “Nei momenti di commozione per questi fatti, tutti piangono sulle bare dei morti. Quando si è vivi non c’è altrettanto impegno ad andare incontro alle richieste che vengono dai vivi. Agnese – ha concluso – da viva proseguitva quella ricerca di verità che Paolo aveva portato avanti da vivo“.