Ogni qualvolta vi sono abbondanti pioggie nel territorio polistenese,la maggior parte dei danni si registrano nei pressi del torrente Vacale, che ad ogni piena spaventa i residenti della zona per le possibili problematiche che riesce ad arrecare. Circa un anno fa,nell’ondata di maltempo che ha flagellato il territorio pianigiano,a subire i danni maggiori è stata contrada Petrulli dove è stata sistemata la passerella d’attraversamento sul torrente, aperta al transito il 28 maggio 2011. Qui i blocchi di cemento costeggianti la passerella a protezione dei veicoli che l’attraversano, sono stati letteralmente divelti dalla piena del torrente.In un tratto un pezzo di asfalto è letteralmente crollato, facendo cadere sul letto del fiume uno di quei grossi blocchi in cemento e, inoltre, si è “rotto” l’argine sinistro causando il crollo del terreno.C’è da segnalare che il disagio è anche causato dalla mancanza del ponte sul torrente Vacale, crollato nel dicembre del 2008 e ancor oggi in attesa di essere ultimato, dopo tre anni di attesa con continui rinvi,appelli,promesse. Proprio nell’alluvione del 2008 avvenne una tragedia alquanto triste: un cittadino della cittadina pianigiana,Vincenzo Valerioti,di 55 anni,ha letteralmente sacrificato la propria vita in un atto di eroismo. Valerioti ha perso la vita per aiutare e soccorrere un automobile rimasta bloccata su una strada che costeggia la fiumara polistenese. Dopo aver salvato le due persone che erano all’interno della macchina,l’uomo è precipitato in una voragine apertasi nell’asfalto. Il suo corpo,privo purtroppo di vita,è stato ritrovato pochi giorni dopo. “Il Vacale oggi rappresenta un illustre sconosciuto, non più culla di civiltà, di vegetazione, di piante acquatiche ma un torrente che, ridotte ai minimi termini le sue funzioni di vita e di fonte di energia e di economia, oggi è reso fogna e ricettacolo degli “escrementi” di una società in trasformazione che punta sempre più a saccheggiare il letto per aumentare l’estrazione di sabbia e di ghiaia, poco preoccupandosi di renderlo inabilitato per passeggiate romantiche o gite ecologiche” dice Giovanni Russo,esperto di musica e storia polistenese.Nella parte a valle e nei tratti più vicini alle aree urbane, il Vacale (che ha origine nei territori di S. Giorgio Morgeto e che confluisce nel Metramo, a sua volta affluente del Mesima) è diventato una ingombrante presenza per il cumulo di detriti, per i numerosi topi che rovistano un po’ dovunque tra le discariche abusive.A quando il rilancio culturale e la decongestione dai rifiuti e la riscoperta delle nostre fiumare?
Polistena, torrente Vacale: fiumara “pericolosa”



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