Scioglimento comune Reggio: comunicato Fiamma Tricolore “l’arrivo del commissario è una sconfitta per tutta la città”

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Di seguito pubblichiamo il commento di Fiamma Tricolore, sullo scioglimento del comune  di Reggio Calabria.

“Il Consiglio dei Ministri dei banchieri si è finalmente espresso, ed anche questa volta non ha mancato di dimostrare la sua natura dissennata nei confronti dei cittadini che dovrebbe governare. Si, perché lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria è un atto che non risolve alcun problema della città, in quanto non va a scalfire minimamente quel sistema che porta ad essere mafiosi anche chi non lo è, e rischia seriamente di aggravare e mortificare i disagi e le difficoltà di questa città. Dallo Stato ci si deve aspettare ben altro tipo di intervento che cingolati per la strada ed oggi un commissario che inevitabilmente paralizzerà la città. È evidente ci sia ben poco da festeggiare! Piuttosto occorre una reazione in blocco positiva, responsabile ed orgogliosa da parte di tutta la città! Associazioni, imprenditori, partiti, cittadini tutti devono rispondere e respingere l’etichetta di città mafiosa nuovamente affibbiataci, senza continuare a scadere nelle polemica e nella faziosità che ha vergognosamente contraddistinto il dibattito degli ultimi tempi. Perché il problema delle infiltrazioni mafiose non è un problema di destra né di sinistra (ma quando si smetterà di ragionare in base a questa vuota dicotomia???), ma un problema che trasversalmente coinvolge tutti, e l’arrivo del commissario è una sconfitta per tutta Reggio, poiché significa che la città tutta non ha saputo rispondere adeguatamente al suo più grosso problema, quello mafioso.

Bisogna essere intellettualmente onesti e riconoscere questa realtà, altrimenti la città non sarà in grado di reagire a questa iattura, in primis la politica. Tasto davvero dolente questo, perché la politica in questi ultimi due anni non ha dato dimostrazione di sapersi fare carico delle proprie responsabilità, ma è stata protagonista di uno squallido teatrino di rancori, pettegolezzi ed antagonismi non solo fra fazioni contrapposte, ma anche all’interno delle stesse coalizioni. È il naturale epilogo del sistema partitocratico, dove il fine ultimo non è il benessere della collettività, ma il raggiungimento del potere al fine di consolidare e rafforzare gli interessi dei singoli o di bandiera. Così il dibattito politico si è perso in una canea di rimbrotti reciproci, accuse ed insulti sbandierati pubblicamente per arraffarsi quel voto da sommare in più sull’avversario ed abbatterlo, senza avere cura e prospettiva per una città che invece di essere amministrata veniva e continua ad essere mortificata in ogni settore. Non stiamo puntando il dito su nessuno, stiamo solo verificando ed analizzando evidenze. È evidente che il centro-destra post-Scopelliti non ha saputo/voluto intraprendere un percorso nuovo ed in discontinuità con il passato, ma si è trincerato dietro un modello Reggio che era da ritenersi già superato con il presentarsi di una situazione nuova dal punto di vista amministrativo. La crisi economica, i tagli del Governo centrale verso gli enti pubblici, il percorso a Città Metropolitana, un bilancio ereditato in passivo, erano già tutti elementi che avrebbero dovuto responsabilizzare partiti ed amministratori di destra verso un percorso nuovo ed in prospettiva per la città, così come si era discusso in campagna elettorale e durante le interpartitiche. L’arresto poi del consigliere Plutino, la posizione discussa dell’assessore Morisani, lo scioglimento della Multiservizi ed il riconoscimento di un debito pari al 118milioni di Euro nell’approvazione del bilancio consuntivo del 2010 dovevano imporre scelte forti e decise in rottura con il passato. Senza rinnegarlo per carità, ma per una stagione che si era conclusa, e si era conclusa anche con un buco di bilancio riconosciuto, bisognava aprirne una nuova e diversa. Lo abbiamo sempre detto, pubblicamente ed anche all’interno del dibattito nella coalizione senza timore di alcuni mugugni, ed oggi lo ribadiamo denunciandone la responsabilità politica e morale di quanto sta succedendo oggi in città!!! Quella penale la lasciamo ai magistrati. In tutto ciò il centro sinistra non è stato da meno. Anche loro sono rimasti incastrati al passato modello Reggio, all’incubo Scopelliti ormai da due anni non più sindaco di Reggio, e soprattutto al loro violento e viscerale odio verso la controparte scelta dai cittadini. A perdere continuamente e democraticamente proprio non ci sta la sinistra reggina, ed allora si è scagliata in un continuo e grottesco bombardamento mediatico atto a screditare ed insultare senza ritegno ogni parola ed azione, anche solo presunta della controparte, finanche scadendo nel pettegolezzo. Ma di città, la sinistra, non ha mai parlato, perché è evidente che i partiti di minoranza non hanno alcun progetto né idea di Reggio Calabria e del suo futuro. L’importante per loro è solo rioccupare i posti persi dieci anni fa, anche a costo di sacrificare Reggio stessa e di incoraggiare, favorire e festeggiare la mortificazione del commissariamento e dell’onta di città mafiosa. Evidentemente a sinistra l’amore per le poltrone è più forte dell’amore, o presunto tale, verso la propria città. Questa politica così irresponsabile da destra a sinistra non da prospettive di fiducia. Potremmo sembrare pessimisti, ma riteniamo che nemmeno di fronte a questa nuova stagione di ulteriore e tragica difficoltà per la città, i partiti trasversalmente riusciranno a fare quadrato intorno a Reggio e ricominceranno a discutere serenamente ed abbandonando le strali di veleno che reciprocamente e colpevolmente hanno ferito mortalmente la città. Non si può guarire un male con lo stesso male. Oggi occorre, continuiamo a ribadirlo, discontinuità rispetto al passato! Occorre avere il coraggio di dire NO al passato, di dire NO agli interessi di partito e di bandiera, di dire NO a determinati soggetti, di dire NO al voto sommato in più, di dire NO alla contrapposizione e di guardare in faccia i cittadini di Reggio. Il reggino deve essere l’interlocutore della politica e non le fredde e sempre più vuote stanze di partito o le lontane sedi romane, l’oggetto del dialogo deve essere il presente ed il futuro della città e non la parentela di quello o questo assessore (ormai a casa!) o peggio ancora i morti. La politica non può lasciare operare da solo un anonimo commissario che viene da fuori e che di Reggio e dei reggini non conosce nulla se non l’onta di cui sono stati macchiati. Il MSI-Fiamma Tricolore, pertanto, pone come condizione di dialogo e di confronto innanzitutto con la sua coalizione di centro destra, e con i partiti e le associazioni tutte il coraggio di dire NO, di porsi in discontinuità con il passato per creare attraverso il dialogo e la partecipazione una nuova prospettiva per la città di Reggio Calabria. Da oggi in poi condivideremo il nostro percorso politico solo con chi, da destra a sinistra, sarà in grado di parlare onestamente e con concretezza di futuro per la città, anche in rottura con le alleanze che ci hanno preceduto, perché noi non permetteremo mai che la nostra amata città torni a sprofondare nel baratro di miseria morale, economica e sociale di solo qualche decennio fa.

Infine, vogliamo spendere due parole per il sindaco Demy Arena. Quando ci siamo incontrati le prime volte il nostro rapporto è stato di diffidenza, non avremmo mai voluto affrontare le elezioni in coalizione con il centro-destra, ma il pregiudizio non fa parte del nostro essere e così ci siamo confrontati. Abbiamo conosciuto una persona onesta, pulita, capace di confrontarsi, con grandi competenze tecniche, lontana dagli sporchi giochi della partitocrazia e della politica, ma soprattutto una persona innamorata della sua città. Ci siamo così convinti piano piano che effettivamente poteva essere la persona giusta per guidare la città in un periodo che noi già prospettavamo di grande difficoltà, ed in questi quasi due anni non ha deluso le nostre aspettative. Demy ha lavorato con grande dedizione e passione, senza orari e sempre con la stessa disponibilità verso tutti e, nonostante non fosse circondato da amministratori sempre all’altezza della situazione, nonostante il clima in città giorno dopo giorno diventava sempre più rovente e difficile, è riuscito ad ottenere risultati positivi per la città, finanche portando il bilancio comunale in avanzo nell’ultimo bilancio annuale. Arena certamente non è immune da errori e critiche, fra cui il più grave quello di non aver caratterizzato la sua amministrazione in discontinuità con le precedenti, ma è l’unica persona che merita rispetto e riconoscenza in questa parentesi davvero triste per la città.”

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