A seguito delle indagini svolte dai militari della Guardia Costiera è stato accertato che si trattava di vere e proprie discariche abusive in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, ambientale ed idrogeologico.
Infatti in entrambi i casi le lastre di eternit, quasi 25 complessivamente, erano state abbandonate a soli 20 metri circa dalla battigia e nonostante la presenza in zona di bagnanti.
I responsabili degli abusi sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria di Rossano per la violazione delle norme del Codice della navigazione e del Codice penale in materia di ambiente e deturpamento di bellezze naturali e danneggiamento del naturale stato dei luoghi.
La Guardia costiera cura anche le comunicazioni agli enti competenti per la bonifica ambientale del tratto di pubblico demanio marittimo interessato affinché ritorni alla libera fruizione da parte della collettività.
Continua, quindi, costante, l’attività di vigilanza degli uomini della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata (CP) Antonio D’AMORE, per la salvaguardia dei beni demaniali e dell’ambiente costiero, eseguita nell’ambito dell’aggiornamento del documento programmatico regionale di mappatura delle coste calabresi disposto dalla Direzione marittima di Reggio Calabria.
Sequestrate lastre di eternit a ridosso della spiaggia di Pirro Malena e Schiavonea, nel cosentino
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