I giudici di Roma hanno revocato il carcere duro al boss mafioso di Capaci, Antonino Troia. I giudici scrivono: il carcere duro “e’ stato giudizialmente riconosciuto capo della famiglia mafiosa di Capaci e in quanto tale responsabile della strage del 23 maggio ’92 e della commissione di altri quattro omicidi consumati nel ’91. E’ quindi delineato un ruolo sicuramente di rilievo accertato fino al 1992“. Ma, nonostante sia stato riconosciuto capomafia, il provvedimento di proroga del carcere duro avvenuto lo scorso inverno a firma del ministro della Giustizia sarebbe “privo di adeguata motivazione“. Ecco perche’ oggi i giudici hanno deciso di revocare il carcere duro. “La perdurante operativita’ della famiglia mafiosa non risulta invece comprovata -scrivono ancora gli stessi giudici- nessuna delle vicende riportate dal decreto ministeriale appare riconducibile alla famiglia di Capaci e ancor meno alla persona di Troia. E non emerge alcun indizio di attuale sussitenza dell’interesse dell’organizzazione a intessere indebiti collegamenti con Troia“. Nel provvedimento i magistrati scrivono che “alla stregua delle considerazioni svolte non appare plausibile ritenere che Troia costituisca ancora per l’organizzazione mafiosa di appartenenza un importante punto di riferimento decisionale che renda utile e necessario il mantenimento di difficili e pericolosi contatti con i membri liberi dell’associazione“. Per questo motivo “va disposto l’annullamento del decreto ministeriale emesso il 30 novembre 2011“. La revoca del 41/bis, cioe’ del carcere duro, ad Antonino Troia, però non sara’ da subito operativa: l’esponente mafioso – a quanto si apprende – passera’ prima per una fase di regime di alta sicurezza e non avra’ immediatamente accesso al regime ordinario. Nel frattempo, una volta conosciute tra l’altro le motivazioni del Tribunale di Sorveglianza, gli organi deputati, ossia la Procura nazionale Antimafia e la Procura generale presso la Corte d’Appello, potranno presentare eventuale ricordo.
Palermo, revocato il 41 bis al boss Antonino Troia
