Archiviata l’emozione per la notte degli scrutini e le ore di passione che hanno tenuto tanti candidati competitor per un posto a Palazzo Campanella con il fiato sospeso, dopo le elezioni regionali della Calabria che per la prima volta nella storia hanno visto la riconferma di un Governatore uscente, è giunto il momento di pensare al futuro. La domanda che tutti si pongono è: cosa succederà adesso a Reggio Calabria? Il Sindaco Giuseppe Falcomatà alla fine, seppur con tante difficoltà, con molti meno voti del previsto e con un clamoroso secondo posto dietro il collega di Palmi, è riuscito a strappare un seggio in consiglio regionale, un incarico incompatibile con la carica di primo cittadino.
La domanda su cosa succederà adesso a Palazzo San Giorgio è più che pertinente. Ovviamente questi sono giorni di riflessione per Falcomatà, che ha vissuto un’altalena di emozioni tra il rischio concreto di rimanere fuori dai giochi (un’eventualità che lui non aveva mai realmente tenuto in considerazione, convinto di stravincere come primo eletto, e che l’ha portato a stare male per ore durante il pomeriggio-sera di lunedì fino all’inatteso responso sul secondo seggio del partito a notte fonda), e la gioia successiva. Adesso al Sindaco servono un paio di giorni per riprendersi e ritrovare quella lucidità necessaria per i prossimi passi, le prossime decisioni. Che ovviamente saranno di natura politica e riguardano l’eventuale, probabile, cambio di Giunta prima dell’insediamento al consiglio regionale.
La decisione di Falcomatà
Di certo, però, Falcomatà ha già deciso che non si dimetterà da Sindaco. Un’eventuale dimissione, infatti, avrebbe provocato lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo dei commissari a traghettare l’ente fino alle prossime elezioni. Falcomatà, invece, lascerà che la burocrazia faccia il suo corso e aspetterà che sia il consiglio comunale a dichiarare la sua decadenza dall’incarico, per quello sopraggiunto e incompatibile. Così, intanto, prenderà tempo: qualche altra settimana da Sindaco della città, utile a “sistemare le cose” al Comune per i prossimi sette mesi, e intascare l’ultimo stipendio (che non fa mai male).
Con la decadenza dichiarata dal consiglio comunale, non ci sarà lo scioglimento ma automaticamente il vice Sindaco diventerà il Sindaco facente funzioni che traghetterà Palazzo San Giorgio fino alle elezioni del prossimo maggio 2026. Un interregno di sette mesi, che potrebbe anche lanciare il facente funzioni alla candidatura del centrosinistra. O almeno, questa sarebbe la scelta più intelligente che il Pd e Falcomatà possano fare per dare al prossimo candidato della coalizione un grande vantaggio di tempo, di visibilità, di ruolo istituzionale per presentarsi alla città e raccogliere maggiori consensi.
Ecco perchè non è affatto scontato che rimanga Brunetti: con ogni probabilità, Falcomatà e il partito nei prossimi giorni si siederanno ad un tavolo e decideranno come cambiare la Giunta comunale. Il Sindaco lo aveva già fatto, in modo drammatico e rompendo anche umanamente il rapporto storico con Tonino Perna, il giorno della prima condanna nel Processo Miramare. Stavolta, però, non potrà agire in autonomia: dalla sua scelta passa il futuro del partito in vista delle elezioni comunali reggine della prossima primavera. E visti i precedenti per la composizione della nuova Giunta dopo il ritorno di Falcomatà dopo i guai giudiziari, l’impressione è che nei prossimi giorni in riva allo Stretto ne vedremo delle belle. Chissà se queste poche settimane prima dell’insediamento del nuovo consiglio regionale basteranno a trovare i nuovi equilibri e accontentare tutti gli attori in gioco…
