La stagione dell’Inter è ufficialmente finita. Lunghissima, estenuante, spalmata su 4 competizioni che hanno portato i nerazzurri a giocare oltre 20 partite in più rispetto ad alcune rivali, fino a fine giugno a causa della nuova formula del Mondiale per Club. Quattro competizioni, 0 titoli: in Serie A Scudetto perso all’ultima giornata contro il Napoli (alla penultima in realtà, avendo mancato il sorpasso); in Coppa Italia e Supercoppa Italiana fuori in semifinale contro un Milan derelitto; in Champions League sconfitta in finale per 5-0 contro il PSG; al Mondiale per Club l’eliminazione per 0-2 contro il Fluminense.
Una stagione che Marotta, anche ieri, a caldo, ha continuato a non definire fallimentare. Eppure, in tanti si sono ostinati a dare la colpa a Simone Inzaghi, reo di non aver avuto la fermezza di portare a casa il bersaglio grosso (uno dei tanti, nell’unica stagione chiusa senza titoli) quando serviva.
Si è parlato di Inzaghi ‘distratto’ in finale di Champions, a causa dell’offerta multimilionaria dagli arabi. Anche di Inzaghi ormai a fine ciclo, inadatto per una squadra che, finalista di Champions, aveva bisogno di un upgrade per vincere, potenzialmente, tutto. Intanto, l’Ah-Hilal di Inzaghi, con qualche ex europeo attratto dai petrodollari e alcuni arabi, ha eliminato il Manchester City che aveva rifilato 5 gol alla Juventus con estrema facilità.
L’Ah-Hilal è fra le migliori 8 al mondo, affronterà il Fluminense (sì, Inzaghi avrebbe potuto beccare l’Inter) da favorito e potrebbe rientrare fra le migliori 4. Un risultato storico del quale potrà fregiarsi Inzaghi che, anche nella sua nuova avventura, parte con il piede giusto e giocherà una Saudi Pro League da favorito.
L’Inter è a pezzi. Svuotata, triste, con un allenatore (Chivu) catapultato in una realtà più grande di lui, uno spogliatoio che rischia di implodere (ieri Lautaro a chiesto a Calhanoglu di decidere se andar via o restare) e alcuni calciatori che sembrano ormai arrivati a fine corsa. Il rischio di non finire fra le prime 4 nella prossima stagione è alto. Anche perchè, per ammissione stessa di Marotta, le rivali si rafforzeranno.
E l’Inter ha perso il suo asset migliore, Simone Inzaghi. Quello che ha portato la squadra per due volte in finale di Champions League con una rosa che vale la metà delle big europee; che, nonostante le sessioni di mercato siano state al risparmio, ha portato a casa uno Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane.
E sì, il 5-0 subito in finale di Champions League è pesante, ma il PSG ha dimostrato di essere una squadra quasi ingiocabile rifilando 4 gol all’Atletico Madrid, altri 4 all’Inter Miami in 40 minuti ed è la grande favorita del torneo.
Inzaghi tornerà presto in Europa, dopo uno o due anni passati in Arabia a gonfiare il portafoglio e smaltire le scorie di un’ultima stagione complicata. E lo farà da allenatore di alto livello qual è. Per l’Inter il futuro, mettiamola così, è più nero che azzurro. E la colpa non era e non è di Inzaghi.
