Si avvicinano le elezioni comunali di Reggio Calabria e l’estate non ferma le grandi manovre nella politica che si prepara alla campagna elettorale. Una fase rovente che inevitabilmente vedrà la città in fermento già durante l’autunno e poi, a ritmi crescenti, a cavallo del Natale. Il primo step è l’individuazione dei candidati a Sindaco e la pietra tombale alla legge sul terzo mandato, sancita ieri al Senato, chiude definitivamente le possibilità di una ricandidatura di Falcomatà, che concluderà così una lunghissima esperienza a Palazzo San Giorgio durata quasi 12 anni.
Intanto, però, nelle ultime settimane sono successe tante cose e la notizia più importante è che si sono defilati i due profili più importanti tra coloro che erano in lizza per la candidatura nell’area di Centrosinistra.
Si defilano Ninni Tramontana e Naccari Carlizzi
Si tratta del Presidente della Camera di Commercio Ninni Tramontana e dell’esperto Demetrio Naccari Carlizzi. Nel caso del navigato politico cresciuto al fianco di Italo Falcomatà, si tratta di una scelta personale rispetto alla mancanza delle condizioni politiche per un impegno che avrebbe rappresentato un enorme sacrificio e che Naccari avrebbe accettato soltanto nell’alveo di determinati paletti su cui oggi il partito non può fornire alcuna garanzia. Rimarrà comunque al servizio della coalizione e non esclude di tornare in campo in altri ruoli.
Le difficoltà interne al partito per strutturarsi sul territorio e riportare al centro la politica non lasciano spazio alcuno ad “intromissioni” dall’esterno. Su queste riflessioni di potere si è schiantato il timido flirt con Ninni Tramontana: “ma in fondo quel tipo che c’entra con noi?“. E quando il messaggio è arrivato allo stesso Tramontana, non abbiamo alcun dubbio che avrà pensato “ma infatti io che c’entro con loro?“.
Eppure Tramontana e Naccari, seppur per ragioni diverse, erano i due profili che fornivano la candidatura migliore possibile per il Centrosinistra. Tramontana avrebbe raccolto apprezzamenti e consensi nel mondo dei moderati e – perchè no – anche nell’area di Centrodestra, a cui è sempre stato vicino rappresentando da anni il mondo degli imprenditori reggini, ampliando gli orizzonti politici ed elettorali della coalizione. Avrebbe inoltre nobilitato il partito e la coalizione stessa, abbandonando posizioni reazionarie su un tema strategico che segnerà non solo la campagna elettorale ma anche e soprattutto la prossima sindacatura quale è il Ponte sullo Stretto, un’opera che – essendo dotato di intelletto – Tramontana ha sempre apertamente sostenuto. Infine, avrebbe rappresentato una candidatura civica necessaria a ripulire l’immagine di un partito frantumato dalla cattiva gestione di 12 anni di disastri compiuti da Falcomatà e dai suoi compagni di avventure a Palazzo San Giorgio.
Naccari, invece, avrebbe rappresentato l’indiscutibile autorevolezza interna al partito e alla coalizione: l’unico con un’esperienza tale nella politica comunale e regionale da poter trasmettere un bagaglio di conoscenze adeguato al ruolo, e con una serie di contatti di alto profilo dati dalla sua attività professionale. Insomma, una guida per il Centrosinistra reggino, tanto che era l’unica figura in grado di blindare una candidatura senza passare per le primarie.
Verso le primarie con tre candidati sul tavolo, ma si profila un duello
Alla luce di queste novità e sprecate queste belle occasioni, adesso le primarie sono praticamente scontate e si profila un duello tra Massimo Canale, già candidato Sindaco per il Pd nel 2011 e oggi voce critica nei confronti di Falcomatà, e Paolo Brunetti, l’unico vice Sindaco con cui Falcomatà è riuscito a non litigare nei suoi 12 anni da primo cittadino. Molto semplice lo schema della campagna elettorale: da un lato la continuità con Falcomatà, una sorta di terzo tempo con la sostituzione del Capitano (che però aveva già indossato la fascia durante l’infortunio del titolare per il tackle del Miramare); dall’altro la rottura. Se votassero tutti i cittadini, non avremmo alcun dubbio su come andrebbe a finire ma in questo caso si tratta di primarie di partito e più che le libere opinioni contano le caselle di potere, i favori da restituire, gli incarichi e le prebende da cui sdebitarsi. Ecco perchè Massimo Canale deve stare molto attento e lo scenario surreale che vede davvero concretizzarsi la candidatura a Sindaco di una Città Metropolitana come Reggio Calabria per una figura dal profilo di Paolo Brunetti non è affatto (sigh) una boutade.
Poi ci sono gli eventuali terzi incomodi. Uno in particolare, molto scalpitante: si tratta di Giuseppe Marino che ambisce da anni al ruolo di candidato a Sindaco per il post-Falcomatà ma si scontra con i vertici del partito che non sembrano riconoscergli tale legittimità. Nessuno, però, gli impedirà di candidarsi e delegare ai militanti la decisione mettendosi in gioco e sfidando il suo stesso partito. Ma saranno in ogni caso candidature di contorno rispetto a quello che si profila come un vero e proprio duello deciso dal fast draw nel far west del Pd reggino.
