Lucano si candida e già parla di fascismo, FdI replica: “il suo modello sui migranti un fallimento”

Alfredo Antoniozzi, esponente calabrese di Fratelli d'Italia, lancia la frecciata dopo l'annuncio di Mimmo Lucano di candidarsi alle Europee

“Ho dato la mia solidarietà a Mimmo Lucano quando è stato praticamente assolto in appello e l’intero centrosinistra, dopo la dura condanna in primo grado, lo aveva dimenticato. Oggi che ufficializza la sua candidatura alle elezioni europee nel Sud dico che lo contrasteremo, perché il suo modello di integrazione è stato un fallimento. Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, in seguito all’annuncio dell’ex Sindaco di Riace di candidarsi alle Europee con l’Alleanza Verdi e Sinistra.

La risposta nasce anche alla luce delle prime dichiarazioni di Lucano, che ha puntato subito il dito sulle manganellate in Toscana della Polizia di qualche giorno fa, nel corso dei corti non autorizzati dei manifestanti pro Palestina: “in questi ultimi tempi ho pensato di dare il mio contributo, non solo a parole, per contestare questa deriva autoritaria e fascista a cui stiamo assistendo in Italia”, ha detto.

“I calabresi dovranno scegliere tra chi vorrebbe che la loro regione, la nostra regione, accogliesse tutti gli immigrati, compreso quelli che ogni giorno delinquono, e chi come noi vuole aiutare l’Africa diversamente e vuole che in Italia e in Calabria entrino le persone in regola e ché siano utili alla comunità. Lucano praticamente appoggia l’idea – aggiunge Antoniozzi – che regioni peraltro povere come la Calabria debbano essere il serbatoio di tutti i rifugiati”.

Antoniozzi: “Lucano non vede che proprio in Calabria la manodopera della ndrangheta nello spaccio di stupefacenti è composta da immigrati”

“Lucano è stato sconfitto a Riace nel suo comune ma pensa che la Calabria e l’intera Nazione debbano essere pronti ad accogliere chiunque. Non vede e non vuole vedere che proprio in Calabria la manodopera della ndrangheta nello spaccio di stupefacenti è composta da immigrati come si è visto nelle inchieste delle Procure di Cosenza e Reggio Calabria”.

“Ho difeso l’uomo Lucano sul piano giudiziario, mentre veniva abbandonato dalla sinistra, perché ritengo incivile mettere insieme le questioni politiche con quelle giudiziarie. Ma lo batteremo con Denis Nesci nella nostra regione per dire no al modello folle che vorrebbe accogliere tutti gli immigrati in Calabria, conclude Antoniozzi.