“Egregio Commissario, con la presente, Casartigiani Calabria desidera portare alla Sua attenzione una problematica di crescente rilevanza per la salute e la sicurezza dei pazienti oncologici della nostra regione: la diffusione sempre più estesa di estetisti e parrucchieri abusivi che operano all’interno dei reparti oncologici, offrendo servizi senza alcuna qualifica riconosciuta, senza adeguata formazione e senza certificazioni sanitarie.
Come ben saprà, i pazienti sottoposti a trattamenti oncologici si trovano in condizioni di particolare fragilità immunitaria, e per tale motivo ogni intervento estetico o tricologico dovrebbe essere eseguito esclusivamente da professionisti regolarmente abilitati, formati specificamente sulle fragilità oncologiche e in grado di rispettare protocolli igienico-sanitari rigorosi“. È quanto scritto in una comunicazione ufficiale da parte del Dott. Giovanni Misitano, coordinatore regionale di Casartigiani, indirizzata al presidente Occhiuto.
“L’operato di soggetti non autorizzati, oltre a costituire una violazione delle normative professionali, rappresenta un grave rischio per la salute dei pazienti vulnerabili, i quali vengono esposti a pratiche prive di competenza e di strumenti adeguati. La nostra preoccupazione non riguarda solo la tutela della salute, ma anche la dignità dei pazienti oncologici, che troppo spesso vengono esposti a pratiche non regolamentate, a causa della carenza di controlli e della scarsa informazione.
Le professioniste e i professionisti specializzati in estetica oncologica seguono percorsi formativi specifici e rispettano standard elevati. È fondamentale che il nostro sistema sanitario riconosca e tuteli queste competenze, affinché i pazienti possano ricevere un supporto qualificato, sicuro e rispettoso delle loro condizioni.
Alla luce di quanto sopra, Le chiediamo di istituire un tavolo di confronto per discutere le nostre proposte e trovare soluzioni a questo problema che, negli ultimi anni, ha assunto una preoccupante diffusione. Confidiamo nella Sua sensibilità e attenzione verso un tema che incide profondamente sulla qualità della vita dei pazienti oncologici e sulla sicurezza dei loro percorsi di cura“, conclude la nota.
