Un altro Consiglio Comunale convulso all’interno di giornate cruciali, caotiche, confusionarie. A Reggio Calabria, questa mattina, si è consumata una messinscena, la seconda nelle ultime due settimane e l’ennesima di questi undici anni lunghissimi, che presto – per fortuna – finiranno. La notizia principale è che sono stati approvati i punti all’ordine del giorno su variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025/2027 e sul riconoscimento di debiti fuori bilancio. Sì, sono stati approvati. E’ corretto. E come è possibile, direte voi? Se la Minoranza è compatta sul “no”, e se la Maggioranza è disgregata e da due settimane va sotto nelle votazioni, come è possibile che oggi siano stati approvati tutti i punti?
C’è stato, come scritto su StrettoWeb, l'”aiutino” delle forze di Opposizione. Un “aiutino” che ha permesso al Consiglio di andare avanti, senza stravolgimenti, ma che non ha ovviamente salvato la crisi interna tra Falcomatà e PD. Un “aiutino” che in realtà non è un “aiutino”, nel senso che è un assist solo indiretto. Insomma, il CentroDestra non ha “salvato” Falcomatà e il Consiglio Comunale, ma ha semplicemente consentito l’approvazione dei punti necessari, in segno di responsabilità. Nello specifico ha votato a favore soltanto sulla questione Circoscrizioni (una proposta dello stesso CentroDestra), disertando l’aula su tutti gli altri punti tecnici e amministrativi, consentendo a Falcomatá di approvarli per salvare le casse comunali. Per farla breve, con le approvazioni della Minoranza Falcomatà non c’entra niente e non c’è alcun “complotto” ordito alle spalle della città.
Oggi in Consiglio, infatti, si discuteva di debiti e variazioni di bilancio. Votando contro, e quindi non approvando i punti, si sarebbe creata una situazione di disagio e difficoltà da qui ai prossimi mesi in termini economici. Nel senso che i dipendenti comunali avrebbero potuto riscontrare delle difficoltà nei pagamenti. Il voto favorevole (che è passato solo perché nessuno ha impedito il contrario), dunque, ha scongiurato questo rischio, che nulla ha a che fare con i “capricci” PD-Falcomatà.
Inoltre, un atteggiamento ostile tra le parti non avrebbe favorito le procedure relative alla questione Circoscrizioni. Che invece verranno discusse nella prossima seduta del Consiglio Comunale (la prossima settimana), nella speranza di arrivare all’ok definitivo per quanto riguarda la modifica dello Statuto. In caso contrario, anche in questo caso, si sarebbe potuto verificare un rallentamento che di certo non farebbe bene anche a chi succederà a questa Amministrazione.
Insomma, sono questi i motivi per cui oggi l’Opposizione non ha “forzato la mano” rispetto al disastro interno nella Maggioranza. Nessun salvataggio a Falcomatà, nessun aiuto e nessun complotto, ma semplice responsabilità nei confronti della città. E’ chiaro che, se i temi fossero stati altri, meno importanti, magari i piani sarebbero potuti cambiare. In tal senso, con i punti sul bilancio salvi oggi, e con un eventuale ok sul regolamento delle Circoscrizioni, non è escluso che alla fine non si possa far saltare il banco, andando (e mandando) tutti a casa.
Oggi, però, sono prevalsi gli interessi della città. Non far approvare i punti sul bilancio, o non mettere un punto alla questione Circoscrizioni, semplicemente per un capriccio politico interno opposto alle questioni della Minoranza, avrebbe soltanto peggiorato le cose. Anche perché i problemi nella Maggioranza rimangono. E non trovano via d’uscita. Era praticamente stato sancito l’accordo per cambiare il Vice Sindaco, inserendo Battaglia al posto di Brunetti, e per inserire una donna del PD al posto di Mary Caracciolo in Giunta. Ieri, però, il caos, con una lotta interna che continua all’interno di un vortice di schieramenti e interessi personali. In questo caso, sì, senza pensare minimamente al bene della città.
