Il Tribunale di Catania ha emesso una sentenza definitiva respingendo integralmente la richiesta di risarcimento avanzata da alcuni proprietari terrieri che attribuivano l’essiccamento di quarantadue alberi a presunte perdite idriche dall’acquedotto di Acoset. La causa, incentrata sulla presunta negligenza nella manutenzione, è stata dichiarata infondata dal Giudice.
Elemento decisivo è stata la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) che ha escluso categoricamente un nesso causale tra le condizioni degli alberi e l’acquedotto di Acoset. La perizia ha invece ricondotto il danno a fattori naturali e preesistenti del fondo: il terreno argilloso in conca naturale con forte pendenza non era idoneo alla coltivazione insediata; cattive condizioni dei muri di contenimento; assenza di segni oggettivi di allagamento o perdite riconducibili all’acquedotto. Il Tribunale ha dunque stabilito l’inesistenza di responsabilità in capo ad Acoset, condannando i ricorrenti al pagamento di tutte le spese legali e dei costi della CTU, per circa 15.000 euro.
In merito al verdetto, la governance di Acoset S.p.A. ha dichiarato:
“Questa sentenza riafferma che la responsabilità deve scaturire da un’analisi oggettiva dei fatti e non dall’attribuzione arbitraria di colpa. Da anni, l’attuale governance si confronta con casi simili, senza che finora fosse stato posto un argine a queste azioni immotivate. Continueremo a gestire la rete con diligenza, confidando che questa pronuncia incoraggi in futuro un approccio basato sulle prove, evitando di identificare Acoset come facile capro espiatorio per qualsivoglia problema del territorio.”
