Regionali: Pd e M5S perdono la 10ª elezione da alleati | DATI

Regionali: Pd e M5S perdono la 10ª elezione da alleati, servono idee e programmi alternativi e non la somma di apparati

Dopo la sconfitta di ieri alle Regionali delle Marche, nel “campo largo”, in molti, stanno iniziando a fare delle riflessioni. Sembra evidente che mettersi tutti insieme, Pd, M5S, Alleanza Verdi Sinistra, riformisti alla Renzi, non basta per conquistare gli elettori. I numeri, (decima sconfitta in un’elezione regionale in cui dem e pentastellati corrono insieme), sono evidenti: il “campo largo”, almeno in questa veste, non vince quasi mai (tranne che in Sardegna, Umbria ed Emilia Romagna).

La verità è che non basta mettere insieme tutti gli oppositori del Governo Meloni per vincere: servono idee, programmi, contenuti innovativi, unitari realmente e non “scatole vuote” dove l’elettore non si riconosce. Il valore dell’unità è importante, e bisogna proseguire ad essere più unitari possibili come ha ripetuto il leader del Pd dopo la sconfitta nelle Marche, ma il tutto va “riempito” con una proposta alternativa che porta la gente ad innamorarsi di un progetto nuovo. Insomma, nulla è perduto per il centrosinistra, ma serve una svolta se la coalizione vuole essere competitiva alle politiche del 2027.

Le prossime regionali

Come andranno le imminenti regionali dopo Marche e Valle d’Aosta? In Calabria e Veneto il centrodestra è favorito, mentre in Toscana, Puglia e Campania il centrosinistra è favorito, salvo soprese inaspettate.

Sconfitta regionali Pd e M5S