Il Bocale e la bandiera della Palestina sulla maglia: l’autogol solidale che fa il gioco di Hamas

Il Bocale Calcio ADMO aggiunge la bandiera della Palestina sulle proprie maglie: un gesto nobile nelle intenzioni, ma che fa solo il gioco di Hamas

Il Bocale Calcio ADMO, da sempre sensibile ai temi sociali e alla tutela dei diritti umani, annuncia con orgoglio un gesto simbolico ma di grande significato: la bandiera della Palestina sarà inserita sul colletto delle divise ufficiali di uscita della stagione 2025/2026. Con questa scelta, il Club intende lanciare un messaggio chiaro e diretto, ribadendo il proprio impegno a favore della pace, dei diritti fondamentali e della tutela dei bambini e delle comunità colpite da conflitti“. Nei giorni scorsi, con questo messaggio social, il Bocale Calcio ADMO ha annunciato l’inserimento della bandierina della Palestina sul colletto delle proprie maglie.

La società sottolinea come l’iniziativa sia solidale ai bambini e alla popolazione piegata dalle sofferenze, nonchè in favore della pace. Un gesto nobile. Del resto, il Bocale, già vicino ai donatori di midollo osseo, ha dimostrato di essere fortemente impegnato in ambito solidale. Peccato che in questo caso la società del presidente Cogliandro abbia fatto un autogol.

Il fine ultimo è sicuramente meritevole di un plauso, ma anche la società reggina è caduta nella narrativa per la quale ‘Palestine libera’ faccia rima con ‘Stop Israele’. E nessun riferimento ad Hamas. Una narrativa distorta, incompleta, portata avanti da una certa parte politica che ha buon gioco a definire Netanyahu un dittatore (seppur sia stato eletto regolarmente per ben due volte in un paese libero e democratico, ndr), che ha trasformato Israele da vittima in carnefice, che sta definendo lo stato ebraico fascista e genocida (gli ebrei!).

Hamas e la Palestina, Hamas è la Palestina

Ora, quanto sta accadendo a Gaza è orribile. Nessuna guerra ha senso di esistere e deve mai essere sostenuta. La popolazione di Gaza è vittima incolpevole e merita di tornare a vivere in pace. Siamo tutti d’accordo. Per farlo, il primo passo è eliminare Hamas. Qui, siamo tutti ‘meno d’accordo’. Nelle proteste per la Palestina libera ci si dimentica fin troppo spesso di Hamas.

Hamas è un’organizzazione terroristica che governa la Palestina con una vera e propria dittatura da anni. Non è nata ieri, non è un gruppo isolato di pazzi e cani sciolti. Hamas è l’autorità a Gaza. Si parla di libertà per un territorio in cui la libertà non esiste proprio a causa del gruppo terroristico: l’informazione è controllata e filtrata all’esterno, le donne non hanno diritti, gli omosessuali vengono torturati e impiccati in piazza (ma nei Pride si sventola la bandiera della Palestina e si grida “Fuck Israele”, quando Tel Aviv è la sede di uno dei Pride più famosi al mondo…).

Oggi sventolare la bandiera della Palestina, esporla con orgoglio durante le proteste di piazza, metterla sulle maglie della propria squadra, equivale a fare il gioco di Hamas. La stessa organizzazione che il 7 ottobre 2023 ha compiuto una vera e propria carneficina in Israele uccidendo oltre 1100 persone fra civili e militari in Israele, rapendone 250 e trattenendoli come ostaggi nella Striscia di Gaza, molti dei quali morti durante la prigionia. Persone libere e pacifiche, donne e bambini, che hanno subito le peggiori torture e violenze. Israele, come avrebbe fatto qualsiasi altro Stato davanti a un massacro del genere, non è rimasto a guardare e ha risposto difendendosi.

Avere la bandiera della Palestina sulla propria maglia, oggi che quella bandiera appartiene, purtroppo, non alla popolazione che muore inerme, non a uno Stato libero, ma a un’organizzazione criminale, equivale a esporre un simbolo di Hamas. È un po’ come se durante la Seconda Guerra Mondiale, una squadra di calcio avesse messo sulla propria divisa la bandiera della Germania Nazista o dell’Italia fascista bombardate dagli Alleati, per mostrare la propria solidarietà alla popolazione ignorando deportazioni, invasioni, torture, campi di concentramento, crimini di guerra e un numero agghiacciante di morti causati da chi governa sotto quella stessa bandiera. “Una svastica a favore dei bambini“.

Serve capire che oggi Hamas tiene in ostaggio la Palestina. Far finta che non sia così, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie (o peggio urlare al fascismo, ormai ultima arma per definire chiunque la pensi diversamente), mettere in mezzo la morale, è solo un tentativo ingenuo di giustificare una protesta che serve più alla Sinistra per darsi un’identità e qualcosa a cui aggrapparsi per ottenere consenso, che a risolvere davvero il problema. Perchè il problema è Hamas.

Putin ha torto, i terroristi hanno ragione?

Come reagireste se domani l’Ucraina potesse sovvertire le sorti della guerra in corso sul proprio territorio, respingere l’invasione russa, addirittura invadere l’invasore e occupare Mosca, magari uccidendo anche Putin e ponendo fine alla guerra? In pratica passasse da attaccato ad attaccante. Per l’Occidente Putin è un mostro, un tiranno, il male incarnato. I vari Macron, Starmer e chiunque ha paventato l’ipotesi di riconoscere la Palestina, sarebbero contenti di vedere Putin finire così, giusto?

Perchè con Hamas non è così? Perchè in Russia il problema è Putin, non i russi, mentre in Palestina il problema non sono certo i bambini di Gaza, ma è Israele e non Hamas? Come siamo finiti a dare ragione ai terroristi che si fanno scudo con la popolazione?

Qualcuno avrebbe il coraggio di dire che l’Ucraina stesse esagerando se reagisse con la forza agli attacchi russi? Dovrebbe fermarsi, firmare una tregua e aspettare che la Russia, come già accaduto dopo l’occupazione del Donbass, ritorni tra qualche anno a reclamare altri territori? Purtroppo l’Ucraina non ha tale forza, è un Paese vittima, invaso. Israele quella forza ce l’ha. La sta usando oltremisura? Probabilmente sì, ma la sta usando per difendersi da una minaccia. Eppure, finchè la Palestina resterà in mano ai terroristi, questa situazione non si risolverà mai.

Noi siamo sicuri che il Bocale Calcio Admo abbia avuto le migliori intenzioni nel mettere la bandiera della Palestina sulle proprie maglie. Semplicemente, è sbagliato il modo in cui questo messaggio viene veicolato: una bella scritta “Stop Hamas” avrebbe avuto un impatto incredibilmente più forte e indirizzato, soprattutto, nella direzione corretta e sarebbe valso più di tante manifestazioni vuote e unicamente di facciata che giornalmente si sprecano.