Una bella idea, un’iniziativa intelligente per “supportare” turisti e visitatori. Così l’abbiamo definita, oggi, nel lanciare la notizia: il riferimento è agli ombrelli che il Museo di Reggio Calabria ha offerto gratuitamente a chi era in coda – una coda lunghissima – sotto il sole cocente delle ore più calde e in pieno centro. Una lunga fila di ombrelli blu, quelli offerti e utilizzati sicuramente con piacere, viste le temperature del periodo e l’assenza di copertura.
Su questa notizia emerge però un retroscena. Che non cambia la sostanza, né l’idea, ma aiuta a ricostruire l’origine dei fatti. In principio, infatti, l’iniziativa è nata da Eduardo Lamberti Castronuovo, che aveva pensato a questi ombrelli – ma amaranto, il colore della città – per donarli gratuitamente al Museo, affinché potesse utilizzarli per gli scopi visti oggi. Le foto a corredo dell’articolo, d’altronde, parlano chiaro: è stato il movimento civico dell’imprenditore – il Polo Civico Reggio – a pensare a questa idea.
Secondo quanto verificato, però, alla fine non se n’è fatto nulla, nel senso che quegli ombrelli non sono stati utilizzati, palesemente boicottati (forse era troppo fastidiosa e ingombrante la figura). Tempo dopo è stato il Museo, attraverso l’iniziativa del Direttore Sudano, a crearli, ma di colore blu, ovvero quelli che abbiamo visto oggi. Ribadiamo, senza alcuna polemica: cambia ben poco; ciò che conta è il fine ultimo, ovvero offrire un supporto più comodo a chi decide di venire a visitare la città dello Stretto. Ma quantomeno è doveroso riconoscere alla città la verità sull’origine dell’idea.
