Giugno, mese di scadenze, dubbi, termini, iscrizioni, domande, documentazioni, ricorsi, tribunali. Anche quest’anno, e forse ancora di più – purtroppo – il calcio italiano lo sta vivendo in modo intenso. Terminati i campionati (è rimasta solo la finale di ritorno del playoff di Serie C e il playout di B, rinviato per cause di forza maggiore ma altrimenti già disputato da tempo), il mese in corso – appena cominciato – è quello in cui si parla meno di campo: giocatori in vacanza, allenatori pure, bombe di mercato in attesa che si entri nel vivo e, appunto, tutto ciò di cui sopra.
L’attenzione si sposta dunque su graduatorie, ripescaggi, riammissioni, domande presentate, ricorsi. Com’è noto, sul fronte iscrizioni la FIGC ha modificato i termini e anticipato le scadenze. Le domande da porre dunque sono tante: a quali dovranno far fronte le società? E dopo la prima, quella ultima di presentazione delle domande, quali saranno le tappe successive? Facciamo ordine e chiariamo tutti i passaggi punto per punto.
Le date chiave per le iscrizioni
La prima data è imminente: venerdì 6 giugno. Entro le 23.59 di quel giorno, tutte le società aventi diritto (tranne quelle ancora impegnate sul campo) dovranno presentare domanda d’iscrizione corredata da tutta la documentazione richiesta. Vale per la A, per la B e per la C. Quest’ultima, ovviamente è la categoria attenzionata, essendo in dubbio l’iscrizione di alcuni club. C’è il rischio che qualche società non si iscriva, nel senso che non presenti proprio domanda entro i termini. In questo caso la Federazione andrebbe a pescare dalle migliori retrocesse dalla Serie C, attivando una graduatoria di riammissioni che non contemplerebbe le vincitrici dei playoff di Serie D.
Superata la data del 6 giugno, e terminato dunque il tempo per i club di presentare domanda, scatterebbero gli immediati controlli della Covisoc, la quale andrà a verificare la regolarità delle domande presentate. L’organo ha tempo una settimana: entro il 13 giugno, infatti, comunicherà l’esito. Qualora una o più società non dovessero aver presentato regolarmente domanda, la Covisoc lo comunicherebbe alla stessa, sempre entro il 13 giugno. Il club o i club “inidonei”, così, avrebbero tempo quattro giorni per presentare ricorso. Entro e non oltre il 17 giugno, alle ore 19, può essere presentato il ricorso corredato da una tassa unica di 20 mila euro per le società di Serie A, di 15 mila euro per le società di Serie B e di 12 mila euro per le società di Serie C. Importi che, in caso di accoglimento del ricorso, verrebbero restituiti.
Gli organi giudicanti, ricevuti gli eventuali ricorsi, li esamineranno il 18 giugno, comunicando gli esiti il 19. In caso di respinta del ricorso, i club potrebbero appellarsi al Collegio di Garanzia del Coni. Altrimenti la loro domanda, giudicata irregolare, risulterebbe bocciata e quelle società non avrebbero diritto a disputare il campionato, nonostante i meriti sul campo. Solo in questo caso, e cioè con una o più domande bocciate in Serie C, si attiverebbe il meccanismo dei ripescaggi, con la graduatoria che considererebbe anche le squadre Under 23 (Inter in testa) e le vincitrici dei playoff di Serie D (primo il Ravenna, che è secondo nella graduatoria generale).
Le date da segnare per chi deve presentare domanda di ripescaggio
E’ soltanto dopo questi passaggi, però, che le eventuali società aventi diritto al ripescaggio potrebbero far partire le procedure per presentare domanda. Che, ricordiamo, non scatta in automatico. La possibilità di avere diritto al ripescaggio non ne garantisce in automatico la richiesta. Il diritto si trasforma in atto concreto solo dopo la presentazione della domanda. Anzi, ancor di più è necessaria la presentazione regolare della domanda di iscrizione ai rispettivi campionati. Anche in Serie D. Chi ha diritto (e intenzione) a presentare domanda di ripescaggio, deve prima aver completato le procedure di domanda d’iscrizione al campionato di Serie D, regolarmente accettata.
Successivamente può presentare domanda di ripescaggio, allegando un contributo a fondo perduto di 300 mila euro. La scadenza? La domanda può essere presentata entro e non oltre il 18 luglio. Oltre al contributo a fondo perduto, dovrà essere allegata anche la fidejussione: per le società non promosse, raddoppia, passando da 350 mila a 700 mila euro. Solo in caso di mantenimento dell’indice di liquidità sotto lo 0.8, la fidejussione sarà di 350 mila euro. Per le società di Serie D che presentano domanda, la fidejussione è di 700 mila euro. Nel caso però in cui le società depositino le dichiarazioni liberatorie al 30 giugno 2025, l’importo della garanzia sarà pari a 350 mila euro.
Ricevute le domande di ripescaggio entro il 18 luglio, gli organi di controllo le valuteranno e – sulla base delle stesse, e delle graduatorie – comunicheranno la o le squadre eventualmente ripescate in Serie C al posto delle bocciate.
La differenza tra ripescaggi e riammissioni
La graduatoria delle riammissioni contempla solo le squadre retrocesse dalla Serie C (non sono inserite le vincenti dei playoff di D) e si attiva nel caso in cui una o più squadre non provvedano proprio all’iscrizione entro il 6 giugno. La graduatoria dei ripescaggi, invece, si attiva nel momento in cui una o più squadre si dovessero vedere respingere dalla Covisoc l’iscrizione presentata entro i termini del 6 giugno.
La graduatoria dei ripescaggi
Questo l’ordine:
- Una squadra Under 23
- Una squadra di Serie D (la prima della graduatoria tra le vincenti dei playoff)
- Una squadra di Serie C (la prima della graduatoria tra le perdenti dei playout)
- Una squadra Under 23
- Una squadra di Serie D (la seconda della graduatoria tra le vincenti dei playoff)
- Una squadra di Serie C (la seconda della graduatoria tra le perdenti dei playout)
Queste sono le squadre rientranti nella tabella della graduatoria sopra illustrata:
- Inter U23
- Ravenna
- Pro Patria
- Milan U23
- Reggina
- Sestri Levante
- Nocerina
La graduatoria delle riammissioni
Questa la graduatoria:
- Pro Patria
- Milan Under 23
- Caldiero Terme
- Sestri Levante
