Nello Stretto di Messina un’enorme piattaforma petrolifera: ecco dove sta andando | FOTO

La colossale struttura galleggiante, proveniente da Cadice e diretta a Ravenna, ha attraversato il cuore dello Stretto scortata dalle pilotine locali “Cala Azzurra” e “Pellegron” tra la curiosità di residenti e turisti affacciati sulle due sponde

Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb

Un passaggio imponente e raro ha animato oggi le acque dello Stretto di Messina: una grande piattaforma petrolifera ha attraversato il canale navigando da Nord verso Sud, scortata da due pilotine, la “Cala Azzurra” e la “Pellegron”, una davanti e una dietro. Una scena che ha attirato l’attenzione di tanti curiosi affacciati sul lungomare di Villa San Giovanni, Reggio Calabria, Ganzirri e Torre Faro.

La piattaforma, diretta al porto di Ravenna, arriva da lontano: è partita giorni fa dalla città portuale di Cadice, in Spagna, e dopo aver percorso l’Atlantico e buona parte del Mediterraneo, oggi ha affrontato uno dei tratti di mare più particolari e delicati d’Europa.

Uno dei passaggi più complessi del Mediterraneo

Lo Stretto di Messina non è un tratto di mare come gli altri. Correnti forti, venti incrociati, traffico continuo di traghetti e navi rendono ogni manovra qui particolarmente delicata. È proprio per questo che il passaggio di un colosso galleggiante come una piattaforma petrolifera richiede un coordinamento preciso e l’intervento di mezzi esperti del territorio.

Le pilotine “Cala Azzurra” e “Pellegron”, impiegate nella manovra, sono due unità locali abilitate alla scorta e al controllo della navigazione in zona. La prima ha guidato la piattaforma dalla parte nord dello Stretto, mentre la seconda ne ha controllato la coda, garantendo la stabilità e la rotta corretta fino all’uscita verso Sud, in direzione Ionio.

Come si sposta una piattaforma del genere?

Le piattaforme petrolifere non si muovono autonomamente. Si tratta di strutture galleggianti enormi, che vengono trainate o spinte attraverso rimorchi e pilotine specializzate. In questo caso, la piattaforma è stata rimorchiata in tandem da prua e da poppa, con un’attenzione particolare durante l’attraversamento dello Stretto, dove lo spazio è limitato e le correnti possono complicare anche la più semplice delle manovre.

Durante tutto il transito, il coordinamento è stato assicurato dalla Capitaneria di Porto di Messina, in costante contatto con gli equipaggi e con gli altri mezzi in navigazione nella zona.

Una giornata diversa per lo Stretto

Il passaggio della piattaforma è stato visibile per diverse ore dalla costa. In molti, residenti e turisti, si sono fermati incuriositi a fotografare quella che sembrava quasi un’isola metallica in movimento. Da Torre Faro a Punta Pezzo, il profilo della piattaforma ha interrotto il consueto andirivieni di traghetti e aliscafi, offrendo uno spettacolo insolito e affascinante.

Ora la piattaforma proseguirà il suo lungo viaggio verso l’Adriatico, costeggiando la Puglia e risalendo verso il porto industriale di Ravenna. Ma per qualche ora, anche lo Stretto di Messina è stato protagonista di un evento che ricorda quanto questo tratto di mare, oltre ad essere una meraviglia naturale, sia anche un crocevia strategico per il traffico marittimo internazionale.