Reggio Calabria: Sindaco Falcomatà tra selfie e calcetto mentre la città affonda

Stipendio da 14 mila euro al mese, ma in campo per un torneo amatoriale: la città pretende rispetto

Mentre Reggio Calabria affronta emergenze quotidiane, dal degrado urbano al collasso dei servizi essenziali, le immagini del Sindaco Giuseppe Falcomatà impegnato in tornei di calcetto con assessori e consiglieri circolano con leggerezza sui social. Foto sorridenti, brindisi e festeggiamenti in divisa sportiva: uno spettacolo fuori luogo per chi, con un compenso pubblico di oltre 14 mila euro al mese, dovrebbe incarnare il massimo della responsabilità istituzionale.

Non si tratta di demonizzare lo sport o la vita privata, ma di tempismo, decoro e percezione pubblica. In una città dove i cittadini fanno i conti con strade dissestate, disservizi idrici, spazzatura non raccolta e trasporti fatiscenti, vedere il primo cittadino e membri della giunta impegnati in tornei amatoriali, tra abbracci e pose celebrative, è un insulto al buon senso.

La domanda è semplice: è questo il ruolo di un sindaco in un momento così critico per Reggio Calabria? È accettabile che figure istituzionali, mantenute con denaro pubblico, usino il loro tempo – e la loro immagine – per attività che hanno tutto il sapore dell’autopromozione e della superficialità?

In qualunque altra città, un tale spettacolo susciterebbe indignazione trasversale. A Reggio, invece, la normalizzazione della leggerezza amministrativa sembra aver preso il sopravvento sulla serietà della funzione pubblica.

Un sindaco non è un influencer né un atleta dilettante. È un amministratore, eletto per risolvere problemi, non per posare davanti a un pallone. La fiducia dei cittadini si misura anche nel rispetto che un rappresentante istituzionale mostra verso il contesto in cui opera. E oggi, quel rispetto appare smarrito tra le luci di un campo sportivo e le risate di un torneo fuori tempo massimo.