Romantico e malinconico, Achille Lauro e la sua “Incoscienti Giovani” hanno conquistato la giuria della stampa posizionandosi nella top 5 della prima serata di Sanremo 2025. Al termine della serata, il cantante romano ha inviato ai giornalisti una lettera struggente, firmata con una “S”.
Fra le righe viene svelato un lato intimo e vulnerabile di Achille Lauro, raccontato attraverso un amore giovanile che si trova a fare i conti con le difficoltà di tutti i giorni, la solitudine e la maturazione delle due anime della coppia.
Lauro ha spiegato che la lettera è firmata dal suo “più grande amore“. La missiva non spiega chi sia “S” ma racconta di un amore adolescenziale, di un Lauro magro, introverso e con i capelli rasati. Un giovane che faceva i conti con i suoi sogni e le sue ferite.
La lettera di “S” ad Achille Lauro per “Incoscienti giovani”
“Quando ho conosciuto Lauro era un adolescente magrolino, con i capelli sempre rasati corti e il viso scavato. Eravamo molto giovani quando ci siamo innamorati. Io vivevo da sola con mia madre, e lui veniva spesso da noi. Lo abbiamo aiutato tanto quando era solo, per mia madre era come un figlio. – si legge nella lettera – Aveva questa ossessione per la scrittura, come se fosse l’unico modo per dare un senso a tutto ciò che lo circondava e, probabilmente, scrivere lo aiutava anche a metabolizzare la situazione che viveva. Lauro ha sempre cercato di nascondere i suoi traumi. Li tiene dentro. È forse per questo che scrive canzoni. Ha imparato a soffrire in silenzio. Io lo capivo“.
La ragazza racconta delle difficoltà di Lauro che spesso non aveva una casa in cui dormire: “a notte tarda, quando tutti rientravano, lui diceva: ‘Tranquilli, sto da un amico’. Ma poi finiva a dormire in macchina nascosto in qualche parcheggio. Non scorderò mai quello che è stata la nostra adolescenza incosciente e sarò sempre innamorata di quel ragazzino sognatore. Nonostante fosse un ragazzo difficile, chi riusciva a superare lo scoglio scopriva una sensibilità preziosa“.
“S” fa riferimento anche alle sue difficoltà familiari: “anche io e mia madre eravamo rimaste sole. Mio padre l’ha sempre umiliata, fino al giorno in cui se ne è andato. Lui non ha mai saputo cosa significasse davvero stare insieme. Lui non conosce l’amore“.
Il finale della lettera riguarda la musica di Achille Lauro e la capacità di emozionare raccontando le esperienze più intime: “forse proprio quella che ancora oggi riesce a mettere in quelle canzoni che parlano ancora di noi. Come questa“.
