Catanzaro, svolta nelle indagini sulla morte di Martina Guzzi: “l’airbag era difettoso”

L'auto era dotata di un airbag difettoso, di tipo Takata, che ha colpito Martina con la stessa forza di un'arma da fuoco

Martina Guzzi aveva una vita davanti a sé: 25 anni, tanti sogni da realizzare, grandi obiettivi da raggiungere. La sua vita si è interrotta improvvisamente il 28 maggio scorso quando, a bordo della sua auto, è andata incontro alla morte sul Viale Magna Grecia di Catanzaro in un terribile scontro frontale. Per Martina, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: la 25enne è infatti deceduta durante il trasporto in ospedale.

Oggi, a distanza, di quasi due mesi dalla tragedia, arriva la svolta nelle indagini: Martina è deceduta per colpa dell’airbag difettoso. Non è stato, infatti, il diretto scontro con la Ford Fiesta a provocare le lesioni fatali, quanto un malfunzionamento dell’airbag Takata, prodotto di un’azienda giapponese finita al centro dello scandalo proprio per i dispositivi di sicurezza difettosi. L’azienda, infatti, a seguito di numerose segnalazioni, è fallita nel 2017.

Secondo quanto riportato dalla Procura di Catanzaro – e anticipato dal Corriere della Sera –“si può concludere che il decesso sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco“.