Dopo la sospensione dall’insegnamento della maestra Laura Bonafede in Sicilia è scoppiato il caso. La donna era legata sentimentalmente a Matteo Messina Denaro e un video li riprende mentre si incontrano al supermercato. “Anche i maestri devono essere al di sopra di ogni sospetto. La maestra Laura Bonafede, sospesa a Castelvetrano, non può educare i nostri ragazzi. La sua vicenda dovrà essere chiarita, ma una persona con quel ‘pedigree’ non può entrare in una classe e parlare di educazione e legalità“.
Le dichiarazioni sono del presidente della commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici. E’ intervenuto ad Altofonte a una iniziativa promossa dall’amministrazione comunale insieme all’istituto comprensivo ‘Armaforte’ per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo. Il bimbo, dodicenne, era stato sequestrato e ucciso da Cosa nostra per punire il padre, diventato collaborare di giustizia.
Le vittime innocenti della mafia
Nella Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il presidente ha ricordato che “i bambini qui presenti non erano nati quando nei processi i mafiosi venivano assolti perché la mafia non esisteva neanche nei tribunali. Il principale nemico della Sicilia è l’indifferenza, che è persino peggiore della connivenza, che invece può essere perseguita penalmente”.
“L’indifferenza ha consentito la diffusione della mafiosità, colpendo la dignità del popolo siciliano e producendo un’escalation di violenza. Per questo è importante l’impegno civile e per questo dobbiamo colpire e isolare i boss che per troppo tempo hanno goduto di un largo consenso sociale tra i cittadini. Per anni nel mondo i siciliani sono stati considerati figli della cultura mafiosa. Oggi dobbiamo riappropriarci di valori che sono nostri, non di cosa nostra rivendicare l’onorabilità è un gesto che ci deve appartenere, oggi e sempre“, ha concluso Cracolici.
A Castelvetrano ricordate le sorelline Nencioni
Ricordate le sorelline Nadia e Caterina Nencioni, vittime innocenti della strage dei Georgofili, durante la manifestazione organizzata oggi presso la Scuola dell’infanzia di via Torino a Castelvetrano. Alle due bambine in passato era stato intitolato anche il Parco giochi della Scuola. Il plesso fa parte dell’istituto ‘Capuana-Pardo’, lo stesso dove insegna la docente Laura Bonafede. La maestra è stata sospesa per dieci giorni perché indagata nell’ambito della rete dei fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Oltre ad incontrarlo di nascosto gli inviava messaggi-pizzini appassionati.
“La nostra è una scuola che da sempre ha fatto legalità – ha ribadito il dirigente scolastico Vania Stallone – per noi il valore della Costituzione e dei diritti è stato un principio fermo in tutti i processi educativi per gli alunni“. La dirigente ha ricordato che l’Istituto quest’anno ritirerà, presso la Camera dei deputati, il primo Premio nazionale ‘Testimoni dei diritti’. Al termine dell’intervento la dirigente ha detto provocatoriamente: “Dopo aver elencato cosa facciamo sul terreno della legalità, mi sento di chiedere scusa a tutti“.
