
La situazione più critica risulta essere quella del crotonese. L’approvvigionamento idrico della regione è assicurato da 25 invasi, fra grandi dighe e invasi di media e piccola dimensione, la cui gestione è ripartita fra i consorzi di bonifica, cui fanno capo 9 dighe; Enel e Sorical, la società mista a cui è stata delegata la distribuzione dell’acqua ad uso potabile. La capacità è di 898 milioni di metri cubi d’acqua, ma le riserve sono già sottodimensionate. Il problema deriva soprattutto dalle scarse nevicate dello scorso inverno sugli altopiani, in particolare sul massiccio della Sila. Per questa ragione la Sorical, nei mesi scorsi, ha inviato una lettera ai Comuni, invitandoli a gestire al meglio l’acqua disponibile, evitando in primo luogo gli sprechi derivanti da un utilizzo impropri, ma anche a vigilare sul dilagante fenomeno degli allacci abusivi, oltre che individuare e sanare eventuali perdite lungo le condotte.
