
La complessa ricostruzione patrimoniale effettuata dai finanzieri del GICO e dello SCICO, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – ha consentito di accertare che i destinatari dei provvedimenti, pur in mancanza di una lecita capacità reddituale, hanno effettuato, negli anni, ingenti investimenti societari e\o immobiliari, servendosi anche di alcuni prestanomi.
Complessivamente, sono in corso sequestri con riferimento a n. 65 beni immobili (33 terreni e 32 fabbricati), n. 12 attività commerciali/quote societarie e n. 12 tra autoveicoli e motoveicoli.