Reggio Calabria, la protesta delle associazioni sportive di pallacanestro contro la mancanza di impianti: l’intervista alla dirigente Romana Pirillo
Non rispondono. O rimandano. E così mettono in difficoltà le società e la loro organizzazione, ma soprattutto privano i bambini di una delle più belle, e salutari, gioie quotidiane: lo sport. Le associazioni sportive di pallacanestro alzano la voce in merito alla situazione relativa all’assegnazione degli impianti del territorio. Una condizione insostenibile e che si ripercorre puntuale ogni anno, penalizzando chi vuole fare sport in maniera sana e regalare ai bambini momenti di aggregazione e non solo.
Lo sfogo è lampante e giustificato, anche alla luce di tutti i tentativi effettuati per poter risolvere il problema: “Ad inizio settembre abbiamo inoltrato la solita richiesta nonché inviato Pec con regolare documentazione, abbiamo inviato email e cercato di rintracciare i dirigenti del settore sport. Niente. Alle pec e alle email non rispondono, al telefono ci è stato sempre riferito, invece, che ‘si stanno organizzando‘. Da quanto si stanno organizzando? Siamo a ottobre, ben cinque mesi dopo la reale data di pubblicazione del bando, e non sappiamo cosa dobbiamo fare, come ci dobbiamo muovere. Le società si aspettano anche un intervento del Sindaco, che al momento però non c’è stato”.
Tutto ciò, come sopracitato, colpisce chi più di tutti in questa situazione non c’entra nulla: i bambini. “E’ il motivo principale per cui ci stiamo sbattendo – dice – Tutti predicano bene e poi nessuno si preoccupa realmente dei bambini, dei nostri figli. Sono fermi da marzo, senza la possibilità di allenarsi e di condividere bei momenti insieme. Senza dimenticare il fatto che, così, ci costringono ad andare ad allenarci da privati, in mancanza di altro, e che non possiamo cominciare i campionati perché non possiamo indicare una sede in cui giocare le partite in casa”.
Da aggiungere ad una condizione già precaria e poco equilibrata, anche la questione Covid, con gli enormi sforzi chiesti alle società per rispettare tutte le norme: “Da quel punto di vista siamo a posto. Abbiamo chi si occupa di questo e lo sta facendo bene. A maggior ragione ci aspetteremmo delle risposte che al momento non sono arrivate”.