Ponte sullo Stretto di Messina, i dubbi di Bisignano: “ecco perché servirà un decennio per costruirlo”

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“Ponte: il diritto alla verità”, titola così la nota di Michele Bisignano sul collegamento stabile tra Sicilia e Calabria

“Ma qualcuno dei sostenitori del Ponte avrà mai l’onestà mentale di dire ai messinesi ed ai calabresi del reggino, che per la realizzazione di una tale mega-infrastruttura passerà almeno un decennio, con lavori che prevedono anche opere connesse e di collegamento quali gallerie di decine di chilometri che sventreranno le colline di natura argillosa ed in parte edificate in maniera sovradimensionata; che tutto ciò comporterà la creazione di un enorme quantitativo di materiale di risulta che abbisognerà di enormi discariche; che per tutto il lungo periodo dei lavori un enorme quantitativo di mezzi pesanti utilizzerà, occupandoli, gli unici assi viari cittadini sia a monte che a mare, creando enormi difficoltà al traffico urbano; che nel progetto preliminare era prevista una discarica per inerti nella zona falcata; che la realizzazione di tutte le opere connesse o cosiddette “compensantive” avrà un impatto ambientale consistente in vaste aree della città? Senza contare tutti gli altri aspetti che, al di là della propaganda demagogica che vede il ponte come la panacea per i mali secolari che toccano la nostra realtà, portano a far emergere perplessità, che, dato il contesto attuale, fa vedere tale opera come una sorta di cattedrale nel deserto per motivi che ben conosciamo. Ed ancora una volta tale chimera servirà ad alimentare attese, che sono state utilizzate e saranno utilizzate perché “tutto” resti come prima… Ed anche quando dovesse essere approvato questo progetto, che dovrà prevedere anche l’attraversamento dei convogli ferroviari, per poter essere inserito nella Rete Ten T ed ottenere i finanziamenti europei, con tutte le difficoltà tecniche per far passare sulla stessa infrastruttura i treni accanto agli automezzi ed ai mezzi pesanti che trasportano materiali infiammabili e benzina, qualche mente eccelsa vuole chiarire che il territorio cittadino verrà sommerso da tonnellate in maniera inimmaginabile di materiale per realizzare tutte le opere, e vuole chiarire come verrà trasportata questa mole di materiali vari. Perché se tale materiale dovesse essere trasportato con le navi, dove approderanno nel porto cittadino insieme alle navi da crociera, traghetti ed aliscafi? Non credo sarà possibile anche perché non esistono gli spazi per le aree di stoccaggio necessarie. Per cui bisognerà trovare un altro approdo ed aree di stoccaggio ampie in determinate zone della città, cosi come bisognerà trovare delle aree di discarica per tutti gli inerti derivanti dagli scavi delle gallerie stradali e ferroviarie. Soltanto degli stolti possono negare che tutto ciò implicherebbe scelte penalizzanti per vaste aree della citta che verranno pesantemente interessate da tali lavori con un impatto in termini di inquinamento acustico ed ambientale pesantissimo. E dato che a giorni ci sarà un confronto in Parlamento su tale opera ci sarà mai qualcuno non appartenente alla lobby del pensiero unico che vorrà esprimere perplessità, e porre domande che necessitano di risposte adeguate, per conto dei tanti cittadini che esprimono perplessità, contrarietà ed esigono risposte non affidate alla demagogia od alla polemica ma che chiariscano e soprattutto facciano conoscere tutte le facce di questa mega opera di cui solo pochi hanno contezza?”. Lo afferma in una nota Michele Bisignano, ex assessore della Provincia di Messina e animatore del neo nato gruppo di iniziativa civica “RispettoMessina”.

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