Reggio Calabria: da remoto un nuovo incontro sulla Rivolta del ‘70

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Reggio Calabria: continua la programmazione del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro che dà inizio ad una serie di appuntamenti relativi ai “fatti del ‘70”

Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19, continua la programmazione del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro che dà inizio ad una serie di appuntamenti relativi ai “fatti del ‘70”. Il sodalizio culturale reggino continua il suo percorso divulgativo, presentando in questa circostanza il volume dell’onorevole Fortunato Aloi, una pubblicazione che analizza, in modo coerente,mediante il supporto di varie documentazioni quali testimonianze, relazioni, supporti fotografici, reportages giornalistici del periodo, che permette al lettore una chiave di lettura a riguardo a quel che accadde cinquant’anni addietro nella Città di Reggio Calabria. “Fu una rivolta di popolo, spontanea ed interclassista”, come evidenziato in diverse occasioni dall’onorevole Fortunato Aloi che coinvolse un’intera comunità che iniziò, con una civile protesta il proprio dissenso nel confronti di determinate scelte governative che poi sfociarono in vere e proprie battaglie tra lo Stato ed una collettività sdegnata per tali accadimenti, per la mancanza di lavoro ed altri disagi derivanti da quelle decisioni. Sono trascorsi cinquant’anni dalla rivolta che arse Reggio Calabria e l’intera Penisola italiana, la più lunga e violenta rivolta dell’Europa occidentale del novecento e che lasciò sul campo cinque morti, tre vittime civili (il ferroviere Bruno Labate, l’autista Angelo Campanella ed il barman Angelo Jaconis) e due militari (gli agenti Vincenzo Curigliano ed Antonio Bellotti) e per dovere di cronaca da ricordare il deragliamento “del treno del Sole” Palermo-Torino all’altezza di Gioia Tauro il 22 luglio 1970 (6 morti e circa 60 feriti), ed i cinque giovani anarchici (Gianni Aricò, Annelise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi Lo Celso) deceduti, a seguito di un incidente stradale, nella notte del 26 settembre 1970, oltre a miglia di feriti, arresti, denunce, danni alle strutture pubbliche e private del territorio per miliardi di vecchie lire. Diversi furono gli accadimenti che si verificarono nella Città dello Stretto e che ancora su molti dei quali cala una fitta serie di interrogativi ancora irrisolti. La rivendicazione del capoluogo fu allora solo uno degli aspetti di quei fatti. i “Moti di Reggio Calabria” ritraggono una rivolta morale scaturita da profonde origini sociali ed economiche che rimangono sfortunatamente in vigore ancora allo stato attuale. Nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal 26 febbraio.

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