“Io sono amareggiato per quello che succede perché è da tutto il periodo che mi impegno in questa lotta”: è la delusione del sindaco Principato Trosso
Da paesino covid-free a zona rossa nel giro di poche settimane. E’ accaduto a Capizzi, Comune di 3000 abitanti in provincia di Messina. Fino a novembre risparmiato dal Conavirus e adesso in piena emergenza a contare quattro morti e oltre settanta persone contagiate. Una decina di loro era positiva già da metà dicembre, è venuta a conoscenza del fatto dopo aver partecipato, a pochi giorni dal Natale, ad una festa di compleanno con 150 invitati. E’ partito da quel momento un focolaio di contagi che ora preoccupa le autorità locali, che raccomandano alla popolazione di restare a casa e di comunicare i sintomi qualora dovessero comparire nelle fasi iniziali. Solo in questo modo è possibile prendersi cura dei soggetti sintomatici e tracciare, qualora ci fossero stati, altri contatti e quindi evitare che il cluster si propaghi ulteriormente.
Per cercare di arginare il contagio, il sindaco ha chiesto un rafforzamento dei controlli e un prolungamento della zona rossa anche oltre le festività. “Una parte di cittadinanza, che è stata molto imprudente devo dire, ha continuato a svolgere le azioni quotidiane come se nulla fosse e questo ha determinato in effetti l’insorgere di un focolaio in questo paese, perché magari già persone che erano asintomatiche che giravano per il Paese partecipando a questa festa hanno determinato il diffondersi progressivo del contagio. Io sono amareggiato per quello che succede perché è da tutto il periodo che mi impegno in questa lotta. Sono arrivato pure ad ordinare un mini lockdown in osservanza di norme da parte di certi cittadini ha colpito altre che magari non c’entravano niente ed erano ligi alle regole”, ha affermato il sindaco Leonardo Principato Trosso ai microfoni di Sky Tg24.
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