Il paradosso di Reggio Calabria: lo squadrismo del coprifuoco in centro, l’anarchia dei rom in periferia. A Ciccarello spunta un muro in mezzo alla strada [FOTO]

StrettoWeb

Reggio Calabria, muretto in cemento spunta tra i rifiuti a Ciccarello: situazione in città completamente fuori controllo

Clamoroso quanto accaduto nelle scorse ore a Ciccarello, nella periferia sud di Reggio Calabria: nell’area in cui da ormai anni vengono abbandonati cumuli di rifiuti, è spuntato sull’asfalto un muretto in cemento con dei pali in ferro appositamente realizzato proprio per delimitare i rifiuti. Una discarica a cielo aperto che ignoti della zona vorrebbero così “regolarizzare”, nonostante il muretto sorga proprio frontalmente alla carreggiata automobilistica, determinando gravi ripercussioni alla mobilità e alla sicurezza dei cittadini. Il muretto è realizzato appositamente come un muro di contenimento per i cumuli di rifiuti che ormai “arredano” tutta la città senza distinzione di zone da nord a sud. L’emergenza rifiuti, infatti, si è ulteriormente aggravata nelle ultime settimane nonostante gli annunci e le promesse rassicuranti da parte degli Amministratori comunali, tutte svanite nel nulla. La discarica di Melicuccà doveva aprire a fine Ottobre e invece è tutto ancora fermo.

E adesso è arrivato questo muretto, costruito a Ciccarello a rappresentare l’emblema della totale anarchia in cui versano le periferie della città. Una città in cui è possibile “edificare” sulla pubblica via senza alcun tipo di controllo da parte delle autorità competenti, come se Reggio fosse una terra di nessuno. E così mentre il centro storico è presidiato con meticolosa attenzione squadrista nelle ore del coprifuoco notturno per evitare che qualche isolato pedone si aggiri pericolosamente sul Lungomare alle 22:30 mettendo a repentaglio la sicurezza dell’intera area metropolitana (!!!), a Ciccarello c’è persino chi può edificare un muro in mezzo alla strada senza che nessuno si accorga di nulla. La Polizia Municipale guidata dal comandante Zucco ha provveduto ad una denuncia a carico di ignoti per l’opera realizzata, ma ormai lo hanno capito anche i muri: in tempo di pandemia è importante indossare la mascherina per sentirsi a posto con la propria coscienza. Tutto il resto è passato in secondo piano, anche se a Reggio si muore molto più di fame, degrado e “lordìa” rispetto alle reali vittime del Coronavirus.

Condividi