Dopo l’Epifania l’Italia tornerà alla suddivisione a “colori”: il rapporto dell’Iss mette in bilico la posizione della Sicilia, non proprio sicura della zona gialla
E’ stato un risveglio da zona rossa per italiani, che per la notte di Capodanno (dalle 22 alle 7) dovranno rispettare il coprifuoco. Mentre i cittadini pensano a come poter trascorrere gli ultimi giorni di festività, il Governo e il Ministro Speranza annunciano il ritorno delle aree a “colori” a partire dal 7 gennaio. Dall’ultimo monitoraggio dell’Iss (relativo al periodo 21-27 dicembre e aggiornati al 29) si nota che ci sono nove Regioni che preoccupano per l’Rt. Tre di queste (Calabria, Liguria e Veneto) hanno un indice di contagiosità maggiore di 1 e sono in scenario 2, altre sei invece richiedono un’attenzione particolare. In questa fascia è inclusa anche la Sicilia, che deve l’orizzonte colorarsi di arancione.
Tornare in zona arancione significa dover rispettare diverse restrizioni: non sarà possibile entrare o uscire dalla Regione, tranne per “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e necessità. Saranno vietati gli spostamenti da un Comune all’altro (anche in questo caso però sono ammessi gli spostamenti per “comprovate esigenze”). Per bar e ristoranti non sarà possibile garantire il servizio al tavolo, ma soltanto domicilio e asporto fino alle 22 “con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”. Cinema, teatri, palestre e piscine restano chiusi, ma è ancora possibile fare attività sportiva individuale all’aperto nel rispetto del distanziamento. Bus e mezzi di trasporto dovranno essere occupati al 50%. Sempre valido il coprifuoco dalle 22. Insomma, la Sicilia rischia ancora la zona arancione e nonostante l’avvio della campagna vaccinale la battaglia contro il Coronavirus non è ancora stata superata.