Reggio Calabria, l’Associazione Alprei chiede la ripresa effettiva dell’attività giudiziaria 

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L’Associazione Alprei – Avvocati del Lavoro e della Previdenza Italiani di Reggio Calabria chiede la ripresa effettiva e non formale dell’attività giudiziaria

Di seguito il testo integrale della lettera dell’Associazione Alprei – Avvocati del Lavoro e della Previdenza Italiani di Reggio Calabria per chiedere la ripresa effettiva e non formale dell’attività giudiziaria:

“All’Ill.mo Sig.
Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria
Dr. Luciano Egidio Maria GERARDIS
All’Ill.mo Sig.
Presidente della Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Reggio Calabria
Dr. Massimo GULLINO
All’Ill.mo Sig.
Presidente del Tribunale di Reggio Calabria
Dr.ssa Maria Grazia ARENA
All’Ill.mo Sig.
Giudice Coordinatore della Sezione Lavoro del Tribunale di Reggio Calabria
Dr. Arturo D’INGIANNA
Per Conoscenza:
All’On.le Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria
Per Conoscenza:
All’On.le Organismo Congressuale Forense

Il Consiglio Direttivo dell’ALPREI – Associazione degli Avvocati del Lavoro e della Previdenza Italiani di Reggio Calabria, riunito in seduta straordinaria in Reggio Calabria, addì 26 maggio 2020, in modalità di collegamento da remoto,
– considerato il quadro normativo vigente per la cd. “fase due” dell’emergenza Covid-19, le indicazioni e circolari ministeriali in materia di giustizia e di personale nonché i protocolli vigenti;
– considerate le gravissime ripercussioni che siffatto quadro normativo e le modalità di attuazione determinano in capo ai soggetti deboli al cui patrocinio provvedono gli Avvocati del Lavoro e della Previdenza: lavoratori, anziani, disabili;
– constatato che le disposizioni normative che prevedevano la trattazione a distanza (cartolare o in videoconferenza) per tutti quei procedimenti per i quali il ritardo nella trattazione rischia di pregiudicare i diritti delle parti non hanno avuto sino ad oggi attuazione se non in pochissimi casi;
– considerato che alla ripresa della decorrenza dei termini processuali non è seguita la piena ripresa dell’indispensabile attività di supporto del personale amministrativo giudiziario di fatto assente dall’ufficio o con attività di lavoro agile che non consente lo svolgimento di tutte le attività di supporto al processo telematico e che, pertanto, rendono impossibile lo svolgimento di quei procedimenti – e nella materia del lavoro e della previdenza sono la maggioranza – che richiedono una trattazione urgente se non celere ed immediata anche laddove vi sia la disponibilità da parte del Giudice e l’esaurimento di tutte le attività istruttorie e/o preliminari alla decisione della causa;

– considerato, in particolare, che risultano paralizzati procedimenti relativi, solo a titolo di esempio, di riconoscimento invalidità, accompagno, indennità di disoccupazione, licenziamenti, trasferimenti, infortunio sul lavoro e malattia professionale;
– considerati i gravi ritardi nelle iscrizioni a ruolo anche di procedimenti urgenti e le cui prime udienze vengono fissate anche a 18 mesi di distanza nonostante l’importanza delle questioni trattate;
– ritenuto che tutto quanto sopra riportato concreta caso palese di denegata giustizia con gravissima lesione dei diritti costituzionalmente riconosciuti delle parti e degli stessi difensori la cui attività viene, inevitabilmente, paralizzata nonostante siano a tutt’oggi consentite attività ben meno importanti quali esercizi commerciali aperti al pubblico e nonostante l’idoneità dei locali giudiziari all’attività in presenza del personale normalmente preposto alle cancellerie;
– considerato che questa situazione penalizza tutti gli operatori del sistema della giustizia, Avvocati, Magistrati e lo stesso personale amministrativo, in enorme difficoltà per cercare di far fronte, a ranghi così ridotti, a tutte le richieste e gli adempimenti connessi al proprio ruolo;
– considerato, infine, che la tutela giurisdizionale dei diritti è il fondamento di uno Stato democratico e che la compromissione di tale fondamento non può più essere ulteriormente tollerata;
tutto quanto ritenuto e premesso,

CHIEDE

Che le SS.VV. Ill.me per quanto di rispettiva competenza, adottino ogni più opportuna misura atta a consentire la ripresa effettiva e non formale dell’attività giudiziaria per come garantito dalle vigenti disposizioni e così disporre la presenza del personale giudiziario di supporto all’attività dei magistrati al fine di permettere la trattazione, anche scritta, di tutti i procedimenti già istruiti e che, comunque, non necessitano della presenza fisica di soggetti diversi dagli avvocati e dal magistrato nonché vigilare sui tempi di fissazione delle udienze sia di prima comparizione che di rinvio per consentire il rispetto dei principi del giusto processo cui tende lo stesso art. 83, comma 7, del D.L. 18/2020″.

Il Presidente

Avv. Pietro Siviglia

Il segretario

Avv. Paola Mesiano

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