I Consiglieri Regionali della Consulta Giovanile Siciliana: “indignati dal comportamento di chi abusa di rappresentanza solo per avere un briciolo di visibilità”

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I consiglieri regionali Fabio Stefano e Gialloreto Andrea prendono le distanze dai ripetuti attacchi all’operato di Musumeci e dell’assessore Razza: “Alessandro Magistro continua a rilasciare dichiarazioni in nome e per conto delle Consulte giovanili siciliane, presentandosi come Presidente di una fantomatica Assemblea che non ha e non ha mai avuto il titolo di rappresentare

“Nonostante l’emergenza coronavirus spinge tutti noi all’unità e alla coesione non possiamo non manifestare la nostra amarezza per le strumentalizzazioni compiute da Alessandro Magistro, che continua a rilasciare dichiarazioni in nome e per conto delle Consulte giovanili siciliane, presentandosi come Presidente di una fantomatica Assemblea che non ha, e non ha mai avuto il titolo di rappresentare i giovani delle consulte”– è quanto dichiarano i Consiglieri Regionali della Consulta Giovanile Siciliana Fabio Stefano e Gialloreto Andrea, che si dicono indignati dal comportamento “di chi abusa di rappresentanza solo per avere un briciolo di visibilità”.

“Ci teniamo a precisare- proseguono- che la Consulta Giovanile Regionale è un organo elettivo, i cui membri sono stati nominati a seguito della votazione del 20/02/20; votazione alla quale il candidato Alessandro Magistro non ha: né raggiunto un numero di voti sufficiente, né possedeva tutti i requisiti necessari per poter ricoprire la carica di membro dell’organo. La Consulta Giovanile Regionale è al momento sprovvista di un Presidente, l’emergenza non ha permesso che l’assemblea si riunisse per poter scegliere un rappresentante tra i sui membri.

Pertanto prendiamo le distanze dai ripetuti attacchi all’operato del Presidente Musumeci e dell’assessore Razza, sia perché non condividiamo il suo personalissimo pensiero, sia perché reputiamo poco corretto che Alessandro Magistro, creando confusione mediatica, rilasci dichiarazioni in qualità di massimo esponente di un organo regionale di cui non fa nemmeno parte. Ognuno di noi è libero di esprimere il proprio pensiero; ma questi comunicati fatti in veste di Presidente sono un’offesa alle idee e all’impegno dei consiglieri regolarmente eletti nell’unico organo ufficialmente istituito con legge dell’Assemblea Regionale Siciliana”.

 

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