Calabria, Catalano: “liberalizzare il servizio taxi”

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Calabria, Catalano: “liberalizzare il servizio taxi. Non è ammissibile che oggi l’Italia rimanga l’unico Stato che tiene vincolata questo tipo di attività”

“Con questo comunciato stampa voglio presentarvi la mia idea da affinché chiunque senza investimenti (a zero euro) possa intraprendere una piccola attività; o meglio utilizzando gli investimenti che già ha dovuto sostenere per le necessità della propria famiglia affinché tali investimenti diventino anche fonde di reddito per la stessa famiglia . Cosa sarebbe questa idea? Non è altro che la liberalizzazione del servizio taxi. Non è ammissibile che oggi l’Italia rimanga l’unico Stato che tiene vincolata questo tipo di attività. Bisogna tutelare si chi lavora, ma questo non deve andare a discapito di chi il lavoro Non ce l’ha. Non è vero che le liberalizzazioni portano crisi anzi portano benessere, la concorrenza sul mercato è vitale per l’economia. Quando c’era il monopolio per la telefonia le tariffe del telefonino costavano 100/200 euro al mese, bisognava badare a come usare il telefono e pochi potevano usufruire del servizio; oggi con 7/8 euro al mese si può avere un contratto illimitato, tutti possono avere il telefonino, ma la cosa importante è stata che nonostante la liberalizzazione le compagnie telefoniche sono andate sempre in crescita e ne sono sorte tante altre nuove (generando nuovi posti di lavoro). Le liberalizzazioni portano benessere perché abbattono i costi fanno risparmiare e permettono di guadagnare di più perché aumentano i consumi. Un’altra proposta che si inserirebbe in questa mia idea sarebbe il Family Taxi Chiunque potrebbe utilizzare la macchina di famiglia per arrotondare lo stipendio (il monoreddito, il pensionato il disoccupato e tanti altri); senza aprire un’attività commerciale con il codice fiscale potrà fatturare fino a un limite massimo annuo così com’è attualmente è per i bed and breakfast”, è quanto scrive in una nota il coordinatore regionale delle Destre Unite, Luigi Catalano. “Tale novità – prosegue- permetterebbe alla famiglia bisognosa, che non arriva a fine mese, di trasformare un costo quasi obbligatorio (l’auto di famiglia) in un vantaggio economico; facendo diventare lo strumento “auto di famiglia” in fonte di reddito per la stessa famiglia. Immaginate se uscendo di casa, dall’ufficio e/o mentre siete in giro per la città se ovunque vedete un taxi oppure o un family taxi. Ci saranno miglia di auto-taxi, i servizi sarebbero resi con poche euro e milioni di persone lo utilizzerebbero. Tale liberalizzazione taglierebbe fuori il servizio “Uber” che in questo momento permette di guadagnare utili non indifferenti chissà a quale società con sede forse in qualche paese offshore. Non è da poco conto il gettito fiscale che l’Italia sta perdendo in quanto tali società non pagano le tasse nel nostro paese. Lo sblocco dell’attività di taxi inoltre metterebbe in moto un immenso indotto di lavoro (officine, rivendite di auto e ricambi , agenzie di pratiche auto, autoscuole necessarie per l’abilitazione al trasporto passeggeri, agenzie di pubblicità ecc) Le associazioni di categoria si dovrebbero mettere l’anima in pace e gettare la spugna sull’idea di mantenere questo monopolio, se riflettono bene il monopolio è un danno anche per loro stessi. Inutile far credere all’immaginario collettivo che l’attività diventerebbe selvaggia (i ristoranti i bar e tante altre attività sono diventate selvagge? No perché comunque devono essere svolte in base a delle normative dettate dallo Stato). Queste sono le mie idee per far muovere l’economia! per dare lavoro ai disoccupati bisogna mettere in campo idee semplici, veloci da attuare e soprattutto che permettano di essere praticabili utilizzando le risorse di investimenti già sostenuti. Questo permette di dare la possibilità di lavoro anche alle persone in difficoltà e di mettere in moto l’ascensore sociale perché soltanto così si potrà incrementare l’occupazione”, conclude.

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