“Le banchine del porto di Messina alle famiglie”: bufera sulla consigliera Fenech. Gioveni: “proposta fantascientifica e populista”

StrettoWeb

Il consigliere Libero Gioveni commenta le dichiarazioni rilasciate della capogruppo di Cambiamo Messina del basso: “stanchi di sentire proposte fantascientifiche da campagna elettorale, tipiche di Accorinti e compagni”

Che la consigliera Fenech sia già in clima di campagna elettorale lo avevamo tutti percepito da tempo, ma che addirittura, con la sua “sparata” di voler restituire alle famiglie messinesi gli spazi del nostro porto, ritenga di prendere in giro i cittadini con proposte demagogiche e populiste, consapevole che non potranno mai essere attuate, non lo posso accettare! Non potevo stare zitto di fronte a questa “genialata” della capogruppo di Cambiamo Messina del basso, perché ormai siamo un po’ tutti stanchi di sentire proposte fantascientifiche da campagna elettorale, tipiche di Accorinti e compagni (un po’ come quella ingannevole della realizzazione della flotta comunale buttata lì nell’ultima campagna elettorale del 2013). La collega Fenech, per non scadere in queste “figuracce”, avrebbe fatto bene a informarsi meglio del fatto che esiste il cosiddetto codice “ISPS” (International Security and Port Facilities) che è il codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali, un vero e proprio Regolamento stabilito dall’IMO (International Maritime Organization) e recepito dall’Unione Europea, che obbliga tutti i porti a conformarsi alle nuove direttive in materia di sicurezza e controllo degli accessi!  Per tale motivo è stato necessario progettare, sviluppare e realizzare un sistema di controllo accessi che consente alle Autorità Portuali e Marittime di acquisire un sistema tecnologico che rispetti le prescrizioni di legge e ottimizzi, riduca e controlli i flussi di imbarco. In pratica, paradossalmente, nemmeno le Autorità Portuali potrebbero decidere in autonomia eventuali azioni in seno all’infrastruttura (anche se sollecitate da soggetti esterni come le amministrazioni comunali), perché esse devono rispettare rigorosamente la normativa europea! Altro che deroghe quindi!!! Insomma, per comprendere meglio l’importanza della sicurezza che ruota attorno ad un porto e dentro un porto, si deve immaginare lo stesso come un aeroporto! Che facciamo, quindi, cara consigliera Fenech, apriamo alle famiglie anche l’aeroporto Fontanarossa (ora “Vincenzo Bellini”) di Catania?? Magari per farci un pic-nic??!?! Come disse il compianto Totò, “ma mi faccia il piacere”!!!“- così scrive in una nota il consigliere comunale Libero Gioveni.
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