L’8 settembre del 42 A.C. la delegazione rientrava a Messina una preziose reliquia: una lettera per la città scritta in ebraico e arrotolata con una ciocca dei capelli di Maria
Secondo la tradizione, nel 42 d. C. il Senato di Messina inviò i messaggeri Girolamo Origgiano, Marcello Benifacite, Ottavio Brizio e il centurione Mulè a Gerusalemme per comunicare che la città si era convertita al Cristianesimo. San Paolo, che era giunto a Messina per predicare il Vangelo, si accingeva a tornare in Palestina e accompagnò gli ambasciatori al cospetto della Madonna. La delegazione messinese recava una missiva nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria. La Madonna li accolse e decise di scrivere una lettera in risposta.
Tuttavia il culto della Madonna della Lettera si affermò nel XVIII secolo, quando il Monaco Gregorio Arena consegnò alla città una traduzione dall’arabo alla lettera di Maria. A quel tempo il fatto di possedere una reliquia di tale importanza suscitò le gelosie delle altre città siciliane. A Palermo non erano convinti sulla veridicità del fatto e per reazione decisero di adottare ben quattro sante come patrone: sant’Oliva, santa Ninfa, sant’Agata, usurpata ai Catanesi e santa Cristina. Ma Messina, che concorreva con Palermo e Catania, rivendicava l’autenticità delle prove in suo possesso. Prove su cui però ancor oggi ci sono vari dubbi. Secondo alcune ricostruzione storiche il cristianesimo si diffuse in città solo intorno al 300 D.C..
Stasera alle 18:00 la città si stringerà attorno alla patrona Madonna della Lettera. La processione si snoderà da Piazza Duomo, percorrendo il corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro, via Garibaldi. La processione terminerà al Duomo, dove monsignor Giuseppe La Sopeme celebrerà l’eucarestia.